Elettricità

Saranno bloccati i prezzi su "sostanziali volumi" del gas che alimenta la centrale elettrica dell'arcipelago

Enemalta, la utility controllata dal governo che fornisce l'energia a Malta, ha firmato accordi con Enel Trade per bloccare i prezzi su "sostanziali volumi" del gas liquefatto (Gnl) che alimenta la centrale elettrica dell'arcipelago. Lo ha reso noto la ministra per l'Energia, Miriam Dalli, parlando con il Times of Malta.

 
L’intesa
Gli accordi fanno parte dell'impegno del governo laburista a non scaricare sui consumatori gli aumenti dei costi dell'energia che a Malta sono tuttora ai livelli del 2014. Nonostante i due anni di pandemia e la guerra in Ucraina, la benzina è ancora venduta attorno a 1,30 euro/litro mentre il kilowatt/ora ha un costo a scalare fra 10,4 e 34,2 centesimi. I nuovi accordi, che sostituiscono quelli a prezzo bloccato in vigore tra il 2014 ed il 2020 grazie al controverso contratto denunciato per corruzione da Daphne Caruana Galizia (ma efficace nel mantenere bassi i prezzi al consumo), indicizzano il prezzo del Gnl a quello del Brent con un meccanismo che produce un effetto di hedging.
 
Le dichiarazioni
"Sono tempi difficili e la direzione della politica di governo è quella della stabilità" ha affermato Dalli, che già ieri aveva annunciato l'impegno dell'esecutivo a stanziare 200 milioni di euro per compensare l'incremento dei prezzi a carico di Enemalta. "I soldi che versiamo garantiscono che i consumatori non debbano sopportare gli aumenti e che le tariffe restino stabili anche in un momento di alta volatilità dei prezzi internazionali" ha detto la ministra. Attualmente, nel mix energetico di Malta solo il 10% viene da fonti rinnovabili. L'energia elettrica è prodotta con il Gnl ma viene anche importata con un inter-connettore con la rete italiana. Il governo ha anche confermato l'investimento da circa 400 milioni di euro per costruire il gasdotto Gela-Malta per l'approvvigionamento via tubo, progettato per trasportare in futuro anche idrogeno.