Francia al bivio, Hollande potrebbe decidere di ridurre il nucleare
L’ipotesi è avanzata in un articolo della rivista Bulletin of Atomic Scientist
La Francia è a un bivio, e nei prossimi decenni potrebbe diminuire sensibilmente la propria quota di energia nucleare, area in cui vanta la leadership europea. Lo si legge in un articolo pubblicato dalla rivista Bulletin of Atomic Scientist.
“Per cercare di soddisfare i bisogni futuri di energia - spiega l’autore Mycle Schneider, che è stato anche consulente dell'Ue sul tema - il paese può estendere la vita delle centrali già operative, accettando i problemi di sicurezza e i costi di una mossa del genere. Oppure può allontanarsi dall'energia nucleare verso altre fonti e verso una maggiore efficienza energetica”. Fino a questo momento, continua l'articolo, nessun governo si è mai pronunciato contro il nucleare, anche a causa delle pressioni delle lobby, i cui studi hanno sempre affermato che un abbandono anche parziale del nucleare comporterebbe un aumento esponenziale dei prezzi delle bollette e anche dei gas serra emessi per la necessità di rimpiazzare l'energia prodotta dall’atomo con quella ottenuta da combustibili fossili importati. L'esecutivo Hollande potrebbe invece decidere l’abbandono, al punto che il neopresidente ha lanciato una consultazione popolare sul tema.