Gme, a maggio il prezzo in borsa elettrica cresce dell’8,7%
L’aumento del PUN si ridimensiona (+0,9%), visti i due giorni lavorativi in più rispetto allo stesso mese del 2015. Il termoelettrico cresce a scapito delle rinnovabili, la cui quota è oltre il 45%
È in ripresa a maggio il prezzo medio di acquisto dell'energia elettrica (PUN), che risale dal minimo storico di aprile e si porta a 34,78 euro/MWh, con un incremento dell'8,7% (pari a +2,79 euro/MWh) rispetto al mese precedente, ma con un calo del 26,4% su base annua. È quanto emerge dalla newsletter del GME, che segnala come il mese scorso gli scambi di energia nel Mercato del Giorno Prima abbiano registrato la crescita più importante del 2016 (+2,5%), che però si ridimensiona (+0,9%) se si tiene conto dei due giorni lavorativi in più rispetto allo stesso mese del 2015. Le vendite degli impianti di produzione nazionali si confermano sui livelli del 2015, ma cresce la quota delle fonti termiche tradizionali (+6,4%) trainate dagli impianti a gas (+26,5%). Ancora in flessione tendenziale, invece, le vendite da impianti a fonte rinnovabile (-7,2%) la cui quota sul totale resta comunque superiore al 45%.
Sempre molto alta la liquidità del mercato, attestatasi a 71,9%. I prezzi medi di vendita convergono in tutte le zone attorno ai 36 euro/MWh nelle ore di picco, mentre nelle ore a basso carico il prezzo del Nord (28,91 euro/MWh) risulta decisamente inferiore rispetto alle altre zone (tutte sopra i 37 euro/MWh). Prezzi stabili o in aumento nel Mercato a Termine dell'energia elettrica, dove il prodotto Giugno 2016 baseload chiude il periodo di trading a 37,90 euro/MWh. L'analisi per gruppi di ore rivela un calo su base annua di 16,12 euro/MW h (-30,6%) nelle ore di picco e di 10,88 euro/MWh (-24,3%) nelle ore fuori picco, con prezzi attestatisi rispettivamente a 36,51 euro/MWh e 33,83 euro/MWh. Il rapporto picco/baseload, in calo rispetto ad un anno fa, scende a 1,05.
I volumi di energia elettrica scambiati nel Sistema Italia, pari a 23,2 milioni di MWh, crescono del 2,5% su base annua. Nel dettaglio, gli scambi nella borsa elettrica, pari a 16,7 milioni di MWh, segnano un incremento dell' 8,9%, mentre i volumi scambiati over the counter, registrati sulla PCE e nominati su MGP, registrano un ulteriore ribasso scendendo a 6,5 milioni di MWh (-10,9%). La liquidità del mercato, pertanto, guadagna 4,2 punti percentuali rispetto a maggio 2015 e si attesta a 71,9%. Gli acquisti nazionali con un aumento su base annua dell'1,9%, si portano a 22,8 milioni di MWh. A livello zonale, in controtendenza il Nord (-4,9%) e il Sud (-0,6%). Ancora in aumento tendenziale gli acquisti sulle zone estere, che si portano a 373 mila MWh (+51,9%), massimo storico per il mese di maggio. Le vendite di energia elettrica delle unità di produzione nazionale, pari a 19,7 milioni di MWh, si confermano sui livelli di un anno fa (-0,3%). Le importazioni di energia elettrica, in aumento del 21,5%, salgono a 3,5 milioni di MWh. Prosegue la contrazione su base annua delle vendite da impianti a fonte rinnovabile, ininterrotta dallo scorso novembre, che si portano a 8,9 milioni di MWh (-7,2%). In significativa flessione la fonte idraulica (-10,9%), ma anche quella eolica (-2,6%) e la ‘solare e altre’ (-4,1%). Segnano, invece, un nuovo incremento tendenziale le vendite degli impianti a fonti tradizionali (+6,4%), trainati soprattutto da quelle degli impianti a gas (+26,5%), ma anche di quelli a carbone (+7,6%), in recupero dai pesanti cali dei mesi precedenti . A maggio sulla frontiera settentrionale il market coupling alloca mediamente, ogni ora, una capacità di 2.285 MWh, di cui 1.752 MWh sul confine francese (76,7% del totale), 182 MWh su quello austriaco e 351 MWh su quello sloveno, con un flusso di energia prevalentemente in import.