L’Isis usa una diga in Siria per nascondere prigionieri?
La diga di Tabqa si trova ad ovest di Raqqa, capitale dell'Isis in Siria. Un bombardamento provocherebbe un blackout totale e l’inondazione dell’Iraq
L'Isis starebbe utilizzando la più grande diga con relativa centrale idroelettrica in Siria, a Tabqa, per nascondere prigionieri e ostaggi di alto profilo e proteggere alcuni dei suoi leader. L’indiscrezione arriva dal Wall Street Journal. Una mossa decisa nella convinzione che gli Usa e i loro alleati non bombarderanno mai un sito del genere.
“Sarebbe un disastro ecologico per l'Iraq e una catastrofe umanitaria per la Siria”, spiegano alcuni esperti: la rottura della diga sull'Eufrate lascerebbe infatti senza corrente elettrica tutta la regione orientale della Siria e potrebbe provocare l'inondazione di gran parte dell'Iraq. La diga di Tabqa si trova ad ovest di Raqqa, capitale dell'Isis in Siria, a poco più di 40 chilometri di distanza. Fu realizzata negli anni '70 con l'aiuto dell'Urss.