Mise, dal Decreto Ilva nessun effetto sulle bollette elettriche
Nonostante la segnalazione dell’Autorità, il Ministero dello Sviluppo economico precisa che i 400 milioni “prelevati” dal Csea verranno rimborsati nel 2018
Dal Decreto Ilva non discende alcun possibile aumento delle bollette elettriche. Lo ha precisato il ministero dello Sviluppo economico, specificando che il decreto-legge 98/2016 (decreto ILVA), attualmente in fase di conversione, prevede un prelievo temporaneo di 400 milioni di euro sui fondi gestiti dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) per rafforzare il sostegno statale al Piano di tutela ambientale e sanitaria dell'Ilva. La stessa norma prevede che questo prestito sarà regolarmente rimborsato, in un termine posticipato al 2018, ovvero successivamente, per tener conto dei tempi della procedura.
La questione era stata sollevata dall’Autorità per l’energia, con una segnalazione in cui sosteneva che il prelievo di 400 milioni “determina una significativa riduzione dei margini di flessibilità di manovra da parte di CSEA per le attività di competenza nei settori energia e ambiente. Tale minore flessibilità potrebbe, peraltro, determinare la necessità di acquisire ulteriore gettito derivante dal prelievo tariffario a gravare sulle bollette energetiche”.
L'effetto che si può imputare a questo prelievo temporaneo - rileva ancora il Mise - è un’altrettanto temporanea riduzione delle giacenze di cassa disponibili, come dichiarato anche dalla stessa Cassa nell'audizione parlamentare del 23 giugno e confermato dalla segnalazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas del 7 luglio. “Non sono stati evidenziati altri effetti né alcun automatismo sulle bollette, la cui dinamica - conclude la nota - è frutto peraltro non di una singola voce ma di più voci che vengono aggiornate periodicamente dall'Autorità per l'energia”.