Ricerca: per le Pmi bolletta più leggera nel 2° trimestre, ma gli oneri si bruciano quasi tutto il calo
Lo dimostra la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Milano con il contributo di Ref Ricerche. Per un’impresa del settore artigianale, in bassa tensione, da aprile a giugno di quest'anno i prezzi dell'energia sono diminuiti di circa il 13%, ma la bolletta ha registrato solo una riduzione dell'1,2%
La bolletta elettrica per le Pmi nel secondo trimestre è stata più leggera ma gli oneri di sistema hanno bruciato oltre il 10% dei risparmio derivante dalla flessione dei prezzi della materia prima. Lo dimostra la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Milano che, con il contributo di Ref Ricerche, monitora l’andamento dei prezzi medi dell’energia elettrica praticati sul mercato libero alle micro, piccole e medie imprese. Le elaborazioni mostrano che l'evoluzione favorevole del costo della materia prima è stata quasi completamente controbilanciata dalle altre componenti, in particolare gli oneri di sistema.
Le Pmi italiane continuano così a essere vittime di un paradosso che ne penalizza la competitività. Dopo circa due anni di flessione prosegue infatti la riduzione dei prezzi dell'energia: i prezzi della Borsa elettrica sono scesi del 18% rispetto al primo semestre 2013, raggiungendo i minimi storici. “L'andamento – spiega l'economista di Ref Ricerche Samir Traini – riflette la domanda ancora asfittica (-3%) e l'eccesso di capacità di generazione che caratterizza ormai strutturalmente il nostro sistema elettrico. Il calo del prezzo della materia prima non si riflette però in uguale misura sul costo totale della fornitura”.
Per una tipica impresa del settore artigianale, allacciata in bassa tensione, ad esempio, da aprile a giugno di quest'anno i prezzi dell'energia sono diminuiti di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2013, ma la bolletta ha registrato solo una riduzione dell'1,2 per cento. Non solo. La componente a mercato ha continuato a perdere costantemente peso per arrivare a rappresentare, per l'impresa artigiana, solo un terzo del costo della fornitura, quasi al pari degli oneri di sistema (27 per cento). Una situazione rovesciata rispetto al 2008, quando la prima componente pesava per circa il 52% e i secondi si fermavano al 12 per cento.
Per un'azienda manifatturiera allacciata in media tensione lo spread è ancora più ampio: il costo dell'energia - che vale il 36% della bolletta – è sceso del 16%, ma il conto finale è diminuito solo del 3 per cento. Qui gli oneri di sistema (che valgono un terzo del costo finale) sono aumentati di oltre il 12 per cento. Il copione si ripete purtroppo anche per un supermercato, allacciato in media tensione.