Stop tutela per le piccole imprese: ipotesi novità sulla definizione
Si lavora su un emendamento che delega Arera a individuare una soglia di capacità impegnata o di fatturato entro la quale far rientrare le microimprese
Il Governo è al lavoro per mettere a punto la norma sul superamento della maggior tutela di luce e gas da inserire nel decreto Milleproroghe. L'emendamento, sul tavolo delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera, prevede lo stop alla tutela per le sole piccole imprese al 1° gennaio 2021, mentre per le micro e per i consumatori domestici viene fissato al 1° gennaio 2022, come previsto ora dal decreto. Una modifica che recepirebbe anche l'ultima segnalazione di Arera. L'Autorità per l'energia, infatti, ha sottolineato al Parlamento che la disposizione contenuta nel provvedimento uscito da Palazzo Chigi "risulta incompatibile con il dettato della direttiva Ue 2019/944, che riconosce agli Stati membri la facoltà di continuare a ricorrere al regime di tutela di prezzo per un periodo transitorio di durata non predeterminata esclusivamente a favore dei clienti domestici e/o delle micro-imprese".
E ancora, il dl Milleproroghe "non prevede alcuna gradualità nella transizione verso il nuovo assetto di mercato in cui non sarà più presente la predetta tutela di prezzo"; gradualità che "avrebbe invece consentito di mitigare l'impatto sul cliente finale del passaggio al nuovo modello di libero mercato sancito dalla legge sulla concorrenza". In base a quanto apprende Public Policy, la novità di questi giorni riguarderebbe la definizione di “microimprese”, che modificherebbe il campo di applicazione. L'ipotesi è quella di delegare Arera a individuare una soglia di capacità impegnata o di fatturato entro la quale far rientrare - appunto - le microimprese.
Si lavora poi anche sull'albo dei venditori. L'emendamento stabilisce, come già previsto dal ddl Concorrenza, che sarà un dm Mise a fissare le "condizioni, i criteri, le modalità, i requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità, per l'iscrizione, la permanenza e l'esclusione, anche temporanea, dei soggetti iscritti all'elenco". In questo caso l'idea è quella di inserire già in norma primaria qualche criterio in più da declinare poi nel decreto attuativo. In particolare, si punta a specificare meglio, o a cancellare, l'ipotesi di sospensione dall'albo.