Elettricità

Il processo, che vedrà come parte civile anche il ministero dell'Ambiente, inizierà l'11 dicembre

Ventisei manager, membri del Cda e dirigenti di Tirreno Power presenti in azienda tra il 2003 e il 2014 saranno processati per le accuse di disastro ambientale e sanitario colposo per la centrale a carbone di Vado Ligure. Lo ha stabilito il giudice di Savona che ha accolto le richieste di rinvio a giudizio formalizzate dai pm Daniela Pischetola e Vincenzo Carusi. Il processo, che vedrà come parti civili sei associazioni - Greenpeace, Medicina Democratica, Legambiente, Uniti per la salute, Wwf e Anpana - e il ministero dell'Ambiente, inizierà l'11 dicembre.
 
A giudizio manager, consiglieri e direttori di dipartimento e manager che si sono succeduti dal 2004 al 2014. Per altri è stata chiesta l'archiviazione. L'inchiesta, culminata con il sequestro della centrale di Vado Ligure, l'11 marzo 2014, si era chiusa a giugno 2015 con 86 indagati. La procura ha indagato su 427 morti definite “anomale” tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari. Secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati oltre 2 mila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie. Alla chiusura seguirono polemiche tra ambientalisti e sostenitori dell'azienda, con gli operai in cassa integrazione e l'indotto in crisi, fino alla recente riconversione a metano, che ha comportato una diminuzione della forza lavoro.