Energia

La compagnia francese è passata da 3,1 miliardi di profitti a 34 milioni del 2020

L'utile netto di Total è crollato del 99% nel primo trimestre a 34 milioni di dollari dai 3,1 miliardi registrati nello stesso periodo del 2019. Ha pesato sui profitti del gruppo il calo dei prezzi del petrolio. Di fronte a questa crisi, il gruppo francese degli idrocarburi annuncia nuovi obiettivi di risparmi e di riduzione degli investimenti (inferiori a 14 miliardi di dollari nel 2020), nonché un abbassamento del suo obiettivo di produzione per quest'anno.
Il gruppo "sta affrontando circostanze molto eccezionali: la crisi sanitaria per il Covid-19, che sta colpendo l'economia mondiale e sta creando gravi incertezze, e la crisi dei mercati petroliferi", ha sottolineato il ceo Patrick Pouyanné.

Di fronte a questa situazione, il gruppo petrolifero francese annuncia nuovi obiettivi di risparmio (almeno 1 miliardo di dollari di costi operativi) e una riduzione dei suoi investimenti (meno di 14 miliardi di dollari nel 2020 rispetto ai 18 miliardi inizialmente previsti). Il gruppo prevede ora una produzione tra 2,95 e 3 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno per quest'anno, con una riduzione di almeno il 5% rispetto alle previsioni iniziali. Pressato per fare di più a favore del clima, Total ha anche annunciato un nuovo obiettivo di "neutralità del carbonio entro il 2050", seguendo l'esempio di concorrenti come BP e Shell.

Nel frattempo, però, Total annuncia nuovi target a favore del clima, con l'obiettivo di raggiungere la neutralità da carbonio entro il 2050. In linea con i target dell'Ue, Total si impegna dunque a diventare un'azienda a zero emissioni nel giro di 30 anni. Total, si legge nella nota, crede fermamente nella sua strategia a basse emissioni di carbonio che rappresenta "un vantaggio competitivo" e "crea valore a lungo termine per i suoi azionisti". Questa strategia è stata implementata dal 2015 con risultati concreti poiché Total, sottolinea la nota, è leader tra le maggiori compagnie petrolifere in termini di riduzione dell'intensità media di carbonio dei prodotti energetici venduti con un calo del 6% già raggiunto cinque anni fa.