Carburanti verdi e meno carbone per scaldare l’inverno cinese
Il piano delle autorità cinesi prevede che la quota di energie pulite dovrebbe salire al 70% entro il 2021
Le autorità di Pechino hanno promosso il ricorso a combustibili più sostenibili per il riscaldamento durante il rigido inverno nel nord della Cina, dove bruciare il carbone rappresenta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Sin dalla fine del 2016, la Cina ha incoraggiato l'uso del gas naturale e dell'elettricità in luogo del carbone.
Il Paese ha inoltre favorito lo sviluppo di fonti rinnovabili, come l'energia geotermica, il solare e il nucleare per garantire minori emissioni e diminuire i consumi energetici. Alla fine dell'ultima stagione invernale, le energie pulite rappresentavano il 50,7% delle fonti usate in Cina settentrionale per il riscaldamento: in aumento di 12,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016.
Un piano delle autorità cinesi in merito prevede che la quota di energie pulite usate per il riscaldamento invernale dovrebbe salire al 70% entro il 2021, sostituendo 150 milioni di tonnellate di carbone. Secondo Liu Youbin, portavoce del ministero dell'Ecologia e dell'Ambiente, un riscaldamento più ecologico rappresenta la misura fondamentale per migliorare la qualità dell'aria a Pechino, Tianjin, nella provincia di Hebei e nelle aree circostanti, contribuendo per oltre un terzo alla riduzione della concentrazione media di PM2,5 nell'atmosfera.