Contratto energia-petrolio. Interrotte le trattative per il rinnovo
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil proclamano otto ore di sciopero. Contestano la proposta di Confindustria Energia di introdurre un nuovo sistema classificatorio, con aumenti salariali legati alla valutazione della prestazione lavorativa
Venti di guerra nel settore energia e petrolio. Dopo nove mesi di difficili e complessi confronti e dopo che a Roma si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre scorso, che interessa circa 35mila dipendenti in aziende come Eni, Snam, Saipem, Shell, Esso, Total, Fina.
"Non è stato riconosciuto da Confindustria Energia - affermano Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani, segretari generali Filctem, Femca, Uiltec - un incremento salariale adeguato al recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni. La rottura delle trattative è inoltre dovuta alla proposta di Confindustria Energia di introdurre un nuovo e penalizzante sistema classificatorio con aumenti salariali legati alla valutazione della prestazione lavorativa, oltre al mancato rispetto di impegni presi nel precedente rinnovo contrattuale".
Per questo motivo i tre sindacati hanno proclamato otto ore di sciopero da gestire a livello territoriale, oltre ad una diffusa e capillare campagna di assemblee informative per tutti i lavoratori.