Effetto shale. Il grande potenziale dell’Europa per i giacimenti non convenzionali
L'Europa ha un “grande potenziale” per lo sviluppo di shale gas, ma occorre ancora molto lavoro per comprendere l'ammontare delle risorse effettivamente sfruttabili e la sostenibilità ambientale della loro estrazione. Lo ha detto il ministro greco dell'Energia Yiannis Maniatis
L'Europa ha un “grande potenziale” per lo sviluppo di shale gas ma occorre ancora molto lavoro per comprendere l'ammontare delle risorse effettivamente sfruttabili e la sostenibilità ambientale della loro estrazione. È quanto ha dichiarato il ministro greco dell'Energia, Yiannis Maniatis, in un'intervista con l’agenzia italiana Agi (l’articolo originale è disponibile a questo indirizzo: www.agienergia.it).
L’Europa è nel semestre di presidenza della Grecia, e quindi Maniatis è pro-tempore il “ministro europeo dell’Energia”.
“In Europa, anche se vi è sicuramente un grande potenziale per lo sviluppo di riserve non convenzionali di idrocarburi, siamo ancora in una fase iniziale e, a parte qualche eccezione, ci sono state pochissime perforazioni esplorative. Quindi è ancora necessario molto lavoro per capire quali risorse sono economicamente recuperabili e il loro probabile impatto sul mercato europeo del gas”.
“Inoltre, dobbiamo guardare con attenzione alle questioni ambientali riguardo la fratturazione idraulica: aspettiamo il rapporto della Commissione che valuterà la necessità di adattare l'attuale quadro legale, per considerare l'impatto e i rischi associati a tale attività”.
“Chiaramente, la legislazione Ue deve assicurare l'integrità ambientale dell'estrazione degli idrocarburi non convenzionali tenendo conto della gestione dei rischi per la salute e l'ambiente”.
Sul tema dei prezzi, l'aumento del divario fra Ue e Usa causato in parte dallo shale gas, “è uno dei temi da affrontare urgentemente”, ha concluso.