Energia e clima, in Brasile gravissima crisi energetica a causa della siccità
Non piove da messi in un Paese dove i due terzi della produzione si deve all’idroelettrico. Aumentano le tariffe e la richiesta di risparmiare nei consumi
La storica siccità che sta colpendo il Brasile sta causando una gravissima crisi energetica in un Paese dove i due terzi dell'energia elettrica sono prodotti da centrali idroelettriche.
Spegnete le luci
"Siamo al limite", ha avvertito il presidente Jair Bolsonaro, costretto la scorsa settimana a chiedere ai brasiliani di spegnere le luci per risparmiare elettricità. Non solo, il governo ha annunciato un aumento delle tariffe di quasi il 7% per far fronte all'aumento dei costi di produzione con nuove fonti di energia e alla necessità di importare elettricità. "Il Paese deve utilizzare tutte le sue fonti di produzione per soddisfare la domanda. Ecco perché i costi sono aumentati, così come le bollette", ha affermato Luis Barroso, della società di consulenza Psr Consultoria. In settimana, inoltre, sono stati commissionati un impianto a biomasse e tre fotovoltaici per aumentare la produzione di energia. Mentre i bacini idrici sono ai minimi storici nel sud-est e centro-ovest del Paese, aree cruciali per la produzione idroelettrica, il ministro delle Miniere e dell'energia, Bento Albuquerque, ha chiesto uno "sforzo urgente", nel pubblico come nel privato settore, per mitigare il rischio di black-out.
La più grave crisi da più di 90 anni
Il ministro delle Miniere e dell'Energia brasiliano, Bento Albuquerque, ha riconosciuto che la crisi idrica in corso nel Paese, la peggiore degli ultimi 91 anni, è grave e ha chiesto alla popolazione di "collaborare" alla riduzione del consumo di energia elettrica. "La stagione delle piogge nella regione Sud è stata peggiore del previsto. Di conseguenza, i livelli nei serbatoi delle nostre centrali idroelettriche nelle regioni del Sud-Est e del Centro-Ovest hanno subito una riduzione maggiore del previsto", ha detto il ministro la notte scorsa in un discorso a reti unificate. "Con poca acqua nei bacini idroelettrici, abbiamo dovuto aumentare significativamente la produzione di energia nelle nostre centrali termoelettriche e stiamo importando energia dai Paesi vicini", ha aggiunto Albuquerque, che non ha per ora accennato alla possibilità di un blackout come quello avvenuto nel 2001, e al conseguente razionamento energetico.