L’Eni continua a cercare e sviluppare giacimenti fra Cipro e l’Egitto
Dopo la crisi con la Turchia non si fermano i progetti nel Mediterraneo orientale
Secondo il governo cipriota, Eni è "determinata ad adempiere ai propri obblighi" per quanto riguarda la ricerca di gas al largo dell'isola del Mediterraneo orientale, nonostante la forte opposizione della Turchia. Eni è stata autorizzata da Cipro a effettuare trivellazioni esplorative in sei aree al largo dell'isola. La dichiarazione è stata diffusa dopo un incontro a Roma tra il ministro degli Esteri cipriota Nikos Christodoulides e il vicepresidente esecutivo dell'Eni, Lapo Pistelli.
I due, secondo quanto riferisce il governo cipriota, hanno concordato sul significato del Mediterraneo orientale come fonte essenziale di gas per la regione e per l'Europa, nonché sul ruolo potenzialmente centrale di Cipro in tali piani. Il mese scorso, navi da guerra turche hanno impedito a una piattaforma di perforazione di raggiungere un'area a sud-est di Cipro, dove Eni avrebbe dovuto perforare.
Nel frattempo l’Eni consolida la produzione record dal campo a gas di Nooros, nell’offshore dell’Egitto, che ha raggiunto 32 milioni di metri cubi di gas al giorno, corrispondenti a circa 215.000 barili di olio equivalente al giorno (boed). Questa produzione rappresenta il livello più alto mai raggiunto da un giacimento di Eni in Egitto negli ultimi 50 anni. Questo risultato è stato raggiunto a seguito dell’avvio del pozzo NW-7, il tredicesimo perforato in questo giacimento.
Il livello di produzione è destinato a essere ulteriormente migliorato a giugno 2018, quando entrerà in produzione anche il quattordicesimo pozzo, attualmente in perforazione, con il quale si raggiungeranno 34 milioni di metri cubi di gas al giorno, corrispondenti a circa 230.000 boed.
Lo sviluppo del giacimento Nooros sarà ottimizzato a medio termine grazie all’estensione in corso della licenza di sviluppo, che consentirà la realizzazione di nuovi investimenti. In particolare, l’installazione di una nuova dorsale che collegherà l’area di Nooros con l’impianto di trattamento a terra di El Gamil tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, assicurando gli attuali livelli di produzione a medio termine e massimizzando le riserve recuperabili.