Investimenti in calo e no-triv, rischia la crisi il polo petrolifero di Ravenna
La Regione Emilia Romagna e gli enti locali cercano di non far chiudere le imprese dell’eccellenza
Gli investimenti bloccati dalle opposizioni locali e poi dalla caduta del prezzo del greggio minacciano uno dei poli mondiali di eccellenza delle tecnologie per la ricerca e l’estrazione del petrolio, cioè il distretto di Ravenna, e ormai le problematiche e l'occupazione delle aziende del distretto energetico ravennate sono legate alle attività estrattive in Adriatico. Ma anche la conferma della richiesta di un confronto con il Governo su questi temi e la previsione a breve di un incontro con i vertici dell’Eni. Sono stati questi i temi al centro di una riunione che si è svolta a Ravenna tra l'assessore regionale alle Attività produttive e piano energetico Palma Costi, il sindaco Fabrizio Matteucci, il vicesindaco Giannantonio Mingozzi e l'assessore comunale alle attività produttive Massimo Cameliani.
All'incontro erano presenti rappresentanti di grandi aziende del settore, di piccole imprese legate all'indotto, esponenti nazionali di Assomineraria, Confindustria ed Enel nonché i rappresentanti di associazione di categoria.
“Si tratta di un distretto d'eccellenza che ha maturato negli anni competenze e tecnologie in grado di competere sul piano internazionale sia nel campo degli idrocarburi che delle rinnovabili” ha sottolineato l'assessore Costi, ribadendo come uno dei primi atti della Giunta regionale sia stato quello di aprire il tavolo sul petrochimico di Ravenna e Ferrara.
Secondo Costi, chimica ed energia sono “infrastrutture strategiche per garantire il sistema industriale e produttivo nel suo insieme ma anche i servizi per la vita quotidiana delle persone per la nostra regione e per il Paese intero”.
Per questo motivo la Regione ha chiesto il confronto con il Governo e “abbiamo in previsione un incontro con i vertici Eni - aggiunge - visto il ruolo strategico che riveste nel settore. Vogliamo essere protagonisti di una strategia Paese che vede già ora un accordo, unico in Italia e fortemente tutelante la sicurezza e la sostenibilità degli interventi, con il Ministero dello Sviluppo economico per quanto attiene le ricerche a terra. Nel solco della risoluzione della Assemblea Legislativa, stiamo lavorando per rafforzare il distretto che sta affrontando sfide importanti sul piano internazionale. Inoltre, a fine novembre daremo il via agli stati generali della green economy, di cui il piano energetico sarà parte fondamentale”.
“C'è un'intesa molto forte tra Comune e Regione sui temi dell'energia e della chimica. Un paese che non accetta la sfida dell'uso intelligente e razionale delle risorse naturali è destinato ad una decrescita infelice - ha detto il sindaco Matteucci esprimendo l'orgoglio di tutto il territorio di Ravenna per un settore d'eccellenza che ha radici forti nell'economia e genera profitto per il paese, e benessere per la popolazione”.
“Questa realtà non produce solo redditi, ma è anche un motivo di orgoglio per l'intero territorio - ha sottolineato l'assessore Cameliani - . Dal punto di vista delle professionalità, delle competenze tecnologiche, della sicurezza le nostre aziende son competitive sullo scenario internazionale. Quello che non verrà fatto qui verrà fatto in altri luoghi con minori garanzie”.
All'incontro era presente il consigliere regionale Gianni Bessi, primo firmatario della risoluzione sull'energia approvata dall'Assemblea regionale, secndo il quale “sulle strategie energetiche lavoriamo affinché la nostra regione sia un modello a livello nazionale per coniugare sviluppo e sicurezza”.