Il nimby contro l’ambiente. Gli odori di un impianto biometano da reflui zootecnici mettono in crisi il basso Matese
L’allarme ambientale è altissimo perché l’iter avviato rientrerebbe nella procedura semplificata che non prevede la Valutazione di impatto ambientale
Nella piana del Matese in Molise c’è allarme tra gli abitanti per la possibilità di veder sorgere un impianto per la produzione di biometano che dovrebbe essere alimentato da biomasse, e nello specifico da letame e reflui zootecnici e agricoli. Il problema dell’impianto sarebbe l’odore sgradevole proveniente dalle sue emissioni e in grado di rovinare l’aria che si respira a Bojano, il comune in provincia di Campobasso dove dovrebbe sorgere. L’area matesina si presta particolarmente a questa tipologia di impianti, in quanto nella zona sono numerosi gli allevamenti di polli e i caseifici, poiché anche il siero del latte rientra in quella tipologia di scarti utilizzabili per la produzione di biometano.
L’iter ancora fermo
Il progetto sarebbe stato già depositato al Suap (Sportello Unico Attività Produttive). Attualmente, però, la procedura è ancora ferma. Mancano ancora i pareri degli enti sul progetto e sul tema dovrebbe prima svolgersi una Conferenza di servizi. L’impianto sorgerebbe in località Codacchio. L’allarme ambientale è altissimo perché l’iter avviato rientrerebbe nella procedura semplificata, la cosiddetta Scia Pas, la procedura che non prevede la Valutazione di impatto ambientale. Per questo, iniziano a sorgere i primi interrogativi, vista la presenza in zona di tanti capannoni per l’allevamento di polli, ma anche dei caseifici.
“Dopo essere stata capace di farsi smantellare, senza fiatare, la più grande azienda agroalimentare del centrosud e di farsi invadere da capannoni avicoli – afferma l’avvocato ambientalista Alfonso Mainelli - Bojano rischia l'ennesimo schiaffo in faccia: un impianto per il trattamento delle deiezioni della massa incredibile di pollame che garantisce materia prima a quelli che si sono spartite le quote di mercato della ex GAM. Insomma un bell'impianto capace di trasformare biomasse in biogas maleodorante che rovinerà l’aria che respiriamo a Bojano”.