Nuovo rinvio per Galsi, vicini allo stop definitivo?
La decisione di far partire i lavori del gasdotto, che dall’Algeria dovrebbe portare metano alla Sardegna, è stata nuovamente rinviata. Era già accaduto due volte
Nuovo rinvio per Galsi, il gasdotto che dall’Algeria dovrebbe portare metano alla Sardegna e quindi alla Toscana. In passato, era già accaduto due volte, la prima per ragioni tecniche, la seconda per ragioni finanziarie. Le ragioni di questo ennesimo rifiuto non sono dichiarate - né, forse, dichiarabili - ufficialmente, ma sono sostanziali: visto l’eccesso di offerta di gas, soprattutto in prospettiva, il progetto non ha più solide basi di business.
Fatto sta che la gassificazione della Sardegna, considerata uno strumento indispensabile per rendere competitive nell’isola le attività economiche energivore, non decolla.
Sono passati dieci anni da quando la società Galsi nacque dall’incontro tra la società algerina Sonatrach (41,6%), Edison (20,8%), Enel produzione (13,5%), il gruppo Hera (10,4%) con la partecipazione della Regione sarda attraverso la Sfirs (che detiene una quota dell’11,6%).
In attesa della formalizzazione della fine del progetto Galsi si ragiona su soluzioni alternative. Una di queste è la realizzazione di un gasdotto dalla Toscana alla Sardegna, l’altra è la costruzione di un terminal di rigassificazione alimentato da metaniere.