Rapporto Eia: “Lo shale oil americano creerà uno choc per il mercato petrolifero mondiale”
L’aumento dell’offerta petrolifera nel mondo prodotto dagli Usa, superiore alla crescita della domanda, dovrebbe aiutare a raffreddare i prezzi del mercato
Lo sfruttamento del petrolio non convenzionale in America settentrionale crea “un'onda d'urto” per il mercato petrolifero mondiale, uno choc dagli effetti paragonabili a quelli prodotti dall'aumento della domanda cinese. È l'allarme lanciato dall'Agenzia internazionale per l'energia in un rapporto.
“L'America del Nord - ha sintetizzato il direttore esecutivo Maria van der Hoeven - ha innescato un'onda d'urto che si ripercuote nel mondo intero”.
Secondo l'Aie, quindi, l'aumento dell'offerta petrolifera mondiale prodotto dal Nordamerica, superiore alla crescita della domanda, dovrebbe “aiutare a calmare un mercato petrolifero che era relativamente teso da molti anni”.
L'Aie prevede anche che la capacità di produzione mondiale aumenterà di 8,3 milioni di barili al giorno tra il 2012 e il 2018, per raggiungere i 103 milioni di barili: si tratta di previsioni leggermente più alte rispetto a quelle del precedente rapporto semestrale. L'aumento della produzione arriverà per 6 milioni di barili dai Paesi esterni all'Opec e, tra questi, per 3,9 milioni di barili dall'America del Nord.
Parallelamente, la domanda dovrebbe aumentare di 6,9 milioni di barili, a 96,68.
Crescerà quindi considerevolmente il ruolo delle riserve non convenzionali di greggio degli Stati Uniti, come il petrolio di scisto o quello 'leggero' del Dakota, fino alle sabbie bituminose del Canada occidentale.