Settembre nero - Ancora profondo rosso per i consumi di gas: - 5,8%, il dato peggiore dal 2002
Tengono settore civile e industria, ma crolla il settore termoelettrico. Il calo in un anno è dell’8,3% e quasi dell’11% rispetto al 2011. Cresce l’import dalla Russia, giù dall’Algeria e dai terminal Gnl
I consumi italiani di gas restano depressi anche alla ripresa dopo l’estate: in settembre la domanda termoelettrica riesce a peggiorare ancora rispetto al settembre 2012, già pessimo. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, “nel mese appena concluso l'Italia ha consumato 4.168,4 milioni di metri cubi di gas, in ulteriore calo del 5,8% rispetto al settembre 2012, già risultato peggiore del decennio, e del 17,3% sul 2011”.
Se si analizza la domanda per settore di consumo, è positivo il civile, che ha richiesto 1.115,4 milioni di metri cubi, in aumento del 7,7% sul 2012 e del 6,5% sul 2011. Anche i consumi industriali sono in crescita, anche se lieve, a 1.109,3 milioni di metri cubi (+1,6% sul 2012, ma -3,3% sul 2011). “Sono però ancora le centrali elettriche, colpite dalla crisi della domanda elettrica e dalla concorrenza di rinnovabili e carbone, a mandare a picco il saldo - sottolinea la Staffetta - : 1.847,5 milioni di metri cubi consumati, in calo del 12,6% sul 2012 e del 29,8% sul 2011”.
In un confronto tra i mesi di settembre degli ultimi undici anni attraverso i numeri indice (per i quali il 2003 è considerato il livello 100), i consumi di gas del 2013 con 85,1% segnano il livello di gran lunga più basso, seguito solo dal 2012 (90,3%).
A livello cumulato, segnala la Staffetta Quotidiana, nei primi nove mesi del 2013 l’Italia ha consumato 49.479,6 milioni di metri cubi, con in calo dell’8,3% sullo stesso periodo del 2012 e del 10,8% sul 2011. Il settore domestico ha richiesto 23.448,8 milioni di metri cubi , l’1,9% in più di un anno fa e il 4,3% in più di due anni fa. Le centrali elettriche hanno consumato 15.021,7 milioni di metri cubi, in calo del 21,7% sul 2012 e del 29,2% sul 2011. L’industria infine, con 9.772,4 milioni di metri cubi flette del 1,4% sul 2012 e del 2,4% sul 2011.
Passando all’offerta, ai minori prelievi di settembre è corrisposta una contrazione delle importazioni (4.545,8 milioni di metri cubi , -3,5% sul 2012 e -15,9% sul 2011), una nuova flessione della produzione nazionale (606 milioni di metri cubi , rispettivamente -10,4% e -9,6%) e ancora un leggero aumento delle iniezioni in stoccaggio (985 milioni di metri cubi , +2,2% sul 2012 e -5,1% sul 2011). A livello cumulato nei primi nove mesi l’import, con 44.698,4 milioni di metri cubi, flette rispettivamente del 12,9% e del 16,4% sul 2012 e il 2011, la produzione nazionale dell’8,4% e del 4,9% a 5.639,8 milioni di metri cubi, mentre le iniezioni nette in stoccaggio da aprile, con 8.358,6 milioni di metri cubi , sono tornate allineate agli anni scorsi (-1% e -0,9%)
Infine, per quanto riguarda la scomposizione dell’import per punto d’ingresso, “il crollo dell’import non ha impedito alle importazioni di gas russo di registrare un nuovo forte aumento mensile (+21,8% a 2.335 milioni di metri cubi) - spiega la Staffetta -, mentre quelle di gas algerino, anche per effetto della rinegoziazione dei contratti, sono più che dimezzate (-57%) a 343,6 milioni di metri cubi ”.
Con 1.036,8 milioni di metri cubi tornano dopo molto tempo a crescere i flussi dall’Europa settentrionale con ingresso a Passo Gries (+26,4%) mentre “resta fermo il Gnl a Panigaglia e debole quello a Rovigo (-47%)”. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2013 le importazioni di gas russo sono aumentate di quasi il 30% sul 2012 a oltre 22 miliardi di metri cubi, mentre quelle di gas algerino e del Nord Europa sono diminuite di oltre il 40% a meno di 9 miliardi di metri cubi”.
Praticamente azzerati, nel periodo gennaio-settembre, i flussi di Gnl a Panigaglia (-94%) e in flessione anche quelli al terminal di Rovigo (-10,6%).