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Tassonomia. La Commissione Ue inserisce anche gas e nucleare, ma “di transizione”

where Bruxelles (Belgio) when Gio, 03/02/2022 who roberto

Bruxelles rende le condizioni più stringenti: previsti una serie di limiti per le emissioni di gas fossili, mentre per il nucleare si sostiene la quarta generazione e limiti per gli ammodernamenti

Gas e nucleare faranno parte della nuclear.jpgtassonomia UE, la classificazione prevista per le attività da finanziare per il clima, ma saranno considerate fonti energetiche di transizione con una serie di condizioni stringenti. Lo ha annunciato la Commissione europea, che parla di accordo politico: ora l’atto delegato dovrà essere approvato da Consiglio e Parlamento entro sei mesi.

I limiti per il gas
Nel caso delle attività legate al gas fossile l'impianto dovrebbe passare completamente ai gas rinnovabili o a basse emissioni di carbonio entro il 31 dicembre 2035. Ciò può aiutare ad accelerare la transizione da fonti di energia ad alte emissioni, come il carbone, a fonti rinnovabili o gas a basse emissioni di carbonio, indica la Commissione. Rispetto alla bozza originaria dell'atto delegato, sono saltate le tappe intermedie per il passaggio verso le fonti rinnovabili e ai gas a basse emissioni, segno di una maggiore elasticità 'temporale'. Per il settore gas sono inclusi nella 'tassonomia' europea la generazione di elettricità da combustibili fossili gassosi e la cogenerazione ad alto rendimento di calore/freddo. Ogni attività dovrà però rispettare alcune condizioni: le emissioni del ciclo di vita devono essere inferiori a 100 g CO2/kWh fino al 2030 (data di approvazione del permesso di costruzione) e, se le rinnovabili non sono disponibili su larga scala, le emissioni dirette devono essere inferiori a 270 g CO2/kWh per l'attività di generazione elettrica, le loro emissioni dirette annue di gas effetto serra non devono superare una media di 550 kg CO2/kWh della capacità dell'impianto in 20 anni. In questo caso, l'attività deve soddisfare una serie di condizioni cumulative, come sostituire un impianto che utilizza combustibili fossili solidi o liquidi o garantire il passaggio completo ai gas rinnovabili o a basse emissioni di carbonio entro il 2035.

I limiti per il nucleare
Per quanto riguarda il nucleare, sono incluse nella tassonomia le tecnologie avanzate a ciclo chiuso del carburante (quarta generazione) per incentivare la ricerca e l'innovazione nelle tecnologie future in termini di standard di sicurezza e riduzione al minimo dei rifiuti (senza clausola di decadenza); i nuovi progetti di centrali nucleari per la produzione di energia che utilizzeranno le migliori tecnologie esistenti disponibili (terza generazione) saranno riconosciuti fino al 2045 (data di approvazione del permesso di costruzione); le modifiche e gli ammodernamenti degli impianti nucleari esistenti ai fini della durata del ciclo di vita saranno riconosciuti fino al 2040 (data di approvazione da parte dell'autorità competente).

Le reazioni di M5S e Greenpeace
"Respingiamo con fermezza la decisione formale della Commissione europea sull'inclusione di nucleare e gas nella tassonomia verde delle fonti energetiche sostenibili. Il Movimento 5 Stelle si opporrà in tutte le sedi, a partire dal Parlamento europeo, per bloccare questa indecente operazione di greenwashing dettata dalle potenti lobby del nucleare e del gas. Il netto parere contrario degli scienziati consultati dalla Commissione europea non lascia spazio a dubbi: gas e nucleare non sono fonti green". Lo dichiarano i senatori cinquestelle in una nota congiunta delle commissioni Politiche europee, Ambiente e Industria di Palazzo Madama.
“È in corso una tentata rapina - ha invece detto Ariadna Rodrigo di Greenpeace EU - . Qualcuno sta cercando di togliere miliardi di euro alle rinnovabili per buttarli in tecnologie che, come il nucleare e il gas fossile, non fanno nulla per contrastare la crisi climatica o peggiorano attivamente il problema. Per trovare i responsabili basta cercare nella Commissione Europea: qualcuno fa solo finta di prendere sul serio l’emergenza ambientale e climatica.
Il piano presentato dall’Unione Europea potrebbe dirottare centinaia di miliardi di euro di investimenti privati dalle rinnovabili al gas fossile o alla produzione di energia nucleare, peggiorando la crisi climatica. Oltre a produrre rifiuti radioattivi pericolosi e ingestibili, i reattori nucleari richiederebbero così tanto tempo per essere costruiti che non possono entrare in funzione abbastanza rapidamente per contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici che l’UE si è prefissa per il 2030, periodo che la comunità scientifica indica come decisivo per contrastare la crisi climatica. Il gas è inoltre il combustibile più inquinante nell'UE. A questo - ha concluso - va aggiunto che l'impennata del suo prezzo ha  scatenato una crisi energetica nel Vecchio Continente”.

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