Biciclette. Via libera al raccordo anulare delle bici a Roma
L'anello ciclopedonale capitolino di 50 chilometri è stato ideato e disegnato da Velolove in collaborazione con associazioni di settore
È iniziato il conto alla rovescia per il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici. Roma lo aspetta da tempo e adesso, dopo sette anni di lavori, sta per vedere la luce
Entro l’anno i cantieri
Le tappe sono in progress, e ormai giunte all'arrivo: progetto pronto, fondi statali per la realizzazione, via libera del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili; esame in corso della Conferenza dei servizi. Quindi "entro l'anno si potrà passare dal progetto definitivo all'esecutivo e finalmente all'apertura dei cantieri". "In una stagione caratterizzata da un immaginario decadente, il Grab si è imposto per la positività e per la capacità di dare fisicità a un diffuso desiderio di cambiamento urbano - osserva Alberto Fiorillo, ideatore del Grab e coordinatore di Rete Grab - : ha aggregato tante realtà diverse, e stimolato un inesauribile impegno volontario. Passare dal sogno alla tangibilità del progetto e dei cantieri è il risultato quasi naturale di questa opera corale".
Effetto sulla mobilità
Come è stato spiegato nel corso dell'evento di presentazione “Italia, cycling new deal”, il Grab è l'anello ciclopedonale capitolino di 50 chilometri ideato e disegnato da Velolove in collaborazione con associazioni (in testa Legambiente, Open House, Free Wheels, Touring Club Italiano, Kyoto Club), istituzioni e altri enti, oltre alla collaborazione di 120 professionisti italiani e internazionali. Il suo ruolo, oltre agli effetti green e turistici, è "importantissimo anche per la mobilità quotidiana: ricuce centro e periferia, connettendo e integrandosi con la rete ciclabile esistente e di progetto e assicurando l'intermodalità con la rete del trasporto pubblico su ferro", dal momento che "l'itinerario incrocia 4 linee metropolitane, 5 linee di tram, 5 ferrovie laziali e una ferrovia urbana".