Biologico, la Camera approva l’emendamento che toglie il termine biodinamico
FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica: ci aspettavamo un’approvazione definitiva, ora si acceleri il passaggio al Senato
Il biologico non ha pace in Parlamento: dopo 13 anni e 3 legislature il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico“ deve tornare in Senato per l’approvazione definitiva.
Cos’è successo
Alla Camera dei Deputati è stato approvato l’emendamento che toglie il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1. A nulla vale quanto sostengono i promotori, secondo i quali la pratica è già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica. Un riferimento normativo - dicono - poteva costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore per prodotti che sono in costante crescita sul mercato. Ma l’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della Legge è dettata dalla centralità del biologico per l’intero comparto agroalimentare.
L’export vale 2,9 miliardi
Il settore, in una nota, dice che è un “peccato”, “perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo”. Anche senza il biodinamico l’Italia, con oltre 80mila operatori, è tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. Una veloce approvazione della legge n. 988 è fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Introduce elementi particolarmente significativi, come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.
Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha dichiarato: “Al terzo passaggio parlamentare ci aspettavamo l’approvazione definitiva della legge, invece prendiamo atto della decisione unanime del Parlamento di modificare il terzo comma dell’articolo 1. Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione nei tempi che sono stati annunciati durante la discussione parlamentare. Ci sembra comunque paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura. Come hanno chiesto alcuni parlamentari, ci auguriamo adesso che il mondo scientifico si impegni con la medesima determinazione per la riduzione dell’uso dei pesticidi e di altre sostanze di chimica di sintesi, a tutela della fertilità dei suoli e della biodiversità in linea con le modifiche costituzionali e con la Strategia Farm to Fork”.
"Il mercato del biologico e del biodinamico è in costante crescita a livello mondiale - afferma Roberto Zanoni, presidente di AssoBio -, l’importanza di questo settore è da sempre riconosciuto e inserito nei regolamenti comunitari. Per l'Italia, il biologico è un fiore all'occhiello del settore agricolo italiano. Siamo il primo Paese europeo per export di prodotti biologici, a dimostrazione della grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo e del loro crescente apprezzamento per la qualità dei prodotti bio e biodinamici. È un primato conquistato grazie anche all’impegno di produttori e trasformatori agroalimentari che hanno fortemente creduto e agito ricercando sempre un equilibrio tra l'essere impresa e il bene pubblico declinato nella difesa del suolo, nella valorizzazione della biodiversità e nella tutela della salute dei cittadini. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all'internazionalizzazione". Per Carlo Triarico, Presidente Associazione Biodinamica, "l'agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da ottant'anni, per il bene del biologico e dell'agricoltura italiana”.