Biologico, i danesi meglio di tutti in Europa e tra gli italiani cresce la voglia di verdura bio
Sono 339mila le tonnellate di frutta e verdura biologica consumate in Italia nel 2021, ma i margini di crescita sono elevati
Nel 2021 la Danimarca rimane stabile al primo posto dei consumi di frutta e verdura biologica, i tedeschi ne hanno consumate circa 811mila tonnellate, l’Italia 339mila, mentre il mercato francese cresce come quello convenzionale registrando un +4,9%. Sono alcuni dei dati forniti nell’ambito di un incontro dal titolo “Opportunità e criticità sul mercato del biologico: i punti di vista dei principali attori”.
Il biologico tiene
L’agricoltura biologica europea è in costante crescita e nonostante la crisi climatica, energetica e sociale, il comparto subisce una flessione ma gli italiani continuano a riempire il carrello con prodotti di qualità. Scende la spesa ma non si sacrifica la qualità dei prodotti, lo dimostra la flessione del mercato ortofrutticolo biologico minore rispetto a quella del convenzionale. “Nonostante una leggera flessione” - ha dichiarato Paolo Bruni, Presidente CSO Italy – “rispetto al convenzionale, il comparto bio in Italia e nel resto d’Europa tiene bene anche grazie al contributo del progetto Made in Nature che promuove i valori del biologico nel Vecchio Continente”.
La classifica europea
La Danimarca si conferma il Paese al primo posto con una quota del 13%, frutta e verdura rappresentano circa il 37% del mercato biologico totale (Statistics Demark). Sul podio italiano dell’ortofrutta bio, svettano carote e patate ma si registra anche una crescita esponenziale delle zucchine con un +70% e delle fragole con un +34% nel mercato bio. In Francia nel corso del 2020 l’aumento è stato pari a quello dell’ortofrutta fresca totale, ovvero +4,9% rispetto al 2019 in volume (France Agrimer). Ottimo risultato in Germania dove i consumi di ortofrutta biologica sono saliti del 46% dal 2017 al 2021.
Le parole di De Castro
“Queste tendenze ricalcano il consumo e mostrano un Nord Europa più solido e strutturato rispetto all’Europa orientale e meridionale. Uno scostamento che trova ragione nelle differenze retributive delle diverse nazioni. Stiamo vivendo una fase congiunturale molto particolare in cui si assiste a un boom dei discount, legato alla crisi energetica e al conseguente aumento dei prezzi. Guardando con un occhio più lungo il biologico è comunque destinato a crescere, anche grazie alla nuova PAC che entrerà in vigore a breve e che mira a fornire un sostegno più mirato alle imprese, anche alle più piccole” dichiara Paolo De Castro, membro della Commissione per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale presso il Parlamento Europeo.
Al progetto Made in Nature, finanziato dall’Unione Europea per promuovere i consumi e la conoscenza dei prodotti biologici in Italia, Francia, Germania e Danimarca partecipano attivamente anche aziende leader del mercato italiano - Apofruit Italia, Brio, Canova, Ceradini, Conserve Italia e Orogel Fresco – che contribuiscono in modo significativo alla cultura del bio.