I buoni propositi degli italiani: riciclare, fare meno rifiuti e acquistare prodotti locali
L'indagine della BEI sul clima rivela che, per quanto riguarda le iniziative a favore del clima, gli italiani sono pieni di buoni propositi per il 2019, ad esempio riciclare, acquistare prodotti locali/di stagione e produrre meno rifiuti
Il 71% degli italiani è propenso a riciclare e a ridurre la quantità dei rifiuti nei prossimi dodici mesi e acquistare prodotti locali oppure di stagione. Lo evidenzia il terzo pacchetto di risultati dell'indagine della Bei sul clima, un sondaggio che analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina.
Dall'indagine emergono tuttavia anche differenze tra determinati gruppi della società italiana: gli uomini che si dichiarano disposti a comprare prodotti locali o di stagione nel 2019 sono solo il 42%, contro un 51% di donne pronte a farlo.
Questa terza ondata di risultati è incentrata sugli impegni dei cittadini per il 2019 e sulla loro percezione non solo delle misure adottate dai governi e dalle istituzioni pubbliche internazionali per contrastare i cambiamenti climatici, ma anche dei livelli di responsabilità nell'ambito di tale lotta.
L'indagine ha inoltre permesso di scoprire che, secondo gli italiani, sono proprio i cittadini a dover svolgere il ruolo maggiore nella lotta ai cambiamenti climatici, e solo dopo di loro il governo nazionale, l'Unione europea e le imprese: più di un italiano su tre pensa di dover essere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.
Tuttavia, gli italiani mostrano un elevato grado di scetticismo in relazione all'efficacia delle istituzioni nella lotta ai cambiamenti climatici. Se, da un lato, il 48% dei nostri connazionali descrive come "efficaci" le proprie iniziative, dall'altro solo il 18% ritiene che le misure attuate dal governo nazionale lo siano altrettanto. Analogamente, sono solo il 20% coloro che ritengono efficaci le misure delle organizzazioni internazionali.
Quanto osservato in Italia rispecchia sostanzialmente le sensazioni registrate più in generale nell'Unione europea: il 31% degli europei ritiene che, per quanto riguarda le azioni a favore del clima, il grosso della responsabilità ricada sui cittadini. Va tuttavia sottolineato che in altri continenti, invece, le opinioni sono diverse: il 40% dei cinesi e il 25% degli americani attribuiscono la responsabilità in primo luogo a organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite o la Banca mondiale e solo in seconda battuta ai cittadini.
Per i cittadini è importante fare la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici e sapere che il loro contributo individuale può valere quanto le azioni intraprese da organismi pubblici. I risultati dell'indagine della BEI sul clima fanno eco alle recenti "marce per il clima" tenutesi in varie città europee, che hanno dimostrato quanto i cittadini siano pronti ad intervenire attivamente.