Il Conegliano Valdobbiadene presenta il suo percorso green verso l'Agenda 2020
Il Protocollo Viticolo 2018 e la lotta integrata. Le azioni sostenibili delle aziende vitivinicole in vigneto e in cantina
È stata pubblicata l'ottava edizione del Protocollo Viticolo, documento che propone e promuove un sistema virtuoso di difesa integrata della vite e fa da perno dell'attività di sostenibilità del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco: la sinergia tra azioni del Consorzio come il Protocollo e azioni delle singole imprese tracciano una via più chiara e significativa verso l'Agenda 2020.
Il Protocollo Viticolo 2018 e la lotta integrata - L'obiettivo del Protocollo dal suo esordio è eliminare progressivamente pratiche e molecole considerate troppo impattanti per l'ambiente e promuovere invece forme di agricoltura meno invasive possibili. Risale al 2013 l'esclusione di tutte le formulazioni contenenti prodotti a base Folpet, Mancozeb, Dithianon e diverse altre sostanze. Con questa edizione, oltre a ribadire la recente decisione dei 15 comuni della Denominazione di eliminare il Glifosate dal 1° gennaio 2019, si sottolinea la necessità della lotta integrata e se ne forniscono gli strumenti per attuarla. L'agricoltura sostenibile infatti non può basarsi solo sull'eliminazione di alcune sostanze chimiche ma necessariamente sulla lotta integrata, e sulla consapevolezza che l'analisi costante della situazione agronomica sia lo strumento fondamentale per un'agricoltura efficace e il più sostenibile possibile. Il Protocollo Viticolo ha l'obiettivo di mettere l'agricoltore nelle condizioni di utilizzare i vari metodi di gestione del vigneto, che siano chimici oppure biologici in base alle reali esigenze della vite e del campo in ogni momento.
Le azioni sostenibili delle aziende vitivinicole: in vigneto - Ogni anno il Consorzio monitora le specifiche azioni di sostenibilità delle singole aziende. Innanzitutto 69 (su 178) aziende promuovono interventi di sistemazione idraulico-agraria del terreno e azioni volte alla preservazione degli elementi di pregio del paesaggio vitivinicolo. Questo cambiamento è stato accompagnato dall'incremento del numero di interventi di restauro e mantenimento del patrimonio architettonico locale (+31% rispetto al 2011), vedendo la partecipazione di 48 imprese DOCG.
Di particolare interesse è il dato sulla piantumazione in prossimità dei vigneti di nuove formazioni di alberi ed essenze arbustive volte ad arricchire la biodiversità del paesaggio e dell'ecosistema viticolo (pari al 27% circa). Questi nuovi investimenti hanno portato anche all'impianto di siepi, che esercitano, oltre al ruolo di mitigazione della deriva dei prodotti antiparassitari, un maggior livello di tutela del paesaggio e di riserva dell'entomofauna utile.
Per quanto riguarda invece gli investimenti in risorse energetiche rinnovabili, nel 2016 sono stati affrontati da 84 aziende spumantistiche, pari a un aumento del 30% nel periodo analizzato (2011-2016). Gli investimenti nelle altre fonti energetiche rinnovabili (che comprendono, ad esempio, quelli in centrali idroelettriche, solare termico, ecc.) hanno risparmiato all'ambiente circostante l'emissione di alcune migliaia di tonnellate di anidride carbonica e di circa ? dell'energia elettrica necessaria al processo produttivo.
Inoltre, sempre più imprese spumantistiche DOCG (ormai siamo a 108 aziende pari a circa l'81%) adottano metodi di riciclo dei materiali di scarto della produzione in vigneto.
Le azioni sostenibili in cantina - Si registra un aumento del coinvolgimento delle case spumantistiche DOCG nel riutilizzo delle acque di cantina ai fini della fertirrigazione dei vigneti (+26%) e di altre pratiche eco-sostenibili. Infine, per quanto riguarda la fase finale della produzione, si nota un lavoro di miglioramento dei packaging, sempre più eco-sostenibili (+14%), per un totale, al 2016, di 44 imprese spumantistiche DOCG su 181 (24% circa del totale).