Crea: più pesce bio sulle nostre tavole
Grazie al progetto SANPEI II più facile allevarlo e consumarlo
Il 2016 ha registrato un incremento del 21% degli acquisti bio in Italia: ortofrutta, carne e formaggi. Diversa la situazione del pesce: spigole e orate da allevamenti biologici stentano ad affermarsi, sia sul fronte dell’interesse dei produttori sia su quello del gradimento dei consumatori.
Proprio per incidere in questo quadro il CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e la ricerca nell’economia agraria che fa capo al Governo, ha condotto attraverso il suo Centro di Zootecnia e Acquicoltura e in collaborazione con l’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile del CNR, il Progetto SANPEI II - “Sano come un pesce biologico italiano II: valorizzazione dei prodotti da acquacoltura biologica italiana nella ristorazione collettiva pubblica”.
Il progetto, durato 36 mesi e finanziato dal Mipaaf, ha inteso favorire l’adozione di modelli produttivi sostenibili in acquacoltura, a cominciare da quello biologico, nonché incentivare i consumi nella ristorazione collettiva pubblica.
I risultati sono stati presentati nel convegno conclusivo che si è tenuto a Roma, presso la sede centrale del CREA.
Sul versante della produzione, SANPEI 2 ha affrontato e studiato per la prima volta una possibile futura fonte sostenibile di giovanili per avviare le produzioni biologiche locali, mediante la creazione di parchi riproduttori provenienti dalle numerosissime aree lagunari presenti sul territorio italiano. Inoltre, in collaborazione con le associazioni di categoria del settore, è stato messo a punto e distribuito un questionario destinato alle imprese associate, volto ad inquadrare le problematiche che impediscono lo sviluppo dell'acquacoltura biologica in Italia, come ad esempio i costi di produzione e di certificazione, i mangimi poco performanti e la ancora scarsa domanda del mercato.
Per quanto riguarda il consumo, invece, SANPEI II ha effettuato un'analisi della filiera, dai produttori alle mense scolastiche e universitarie, in comuni metropolitani e costieri, sia valutando i costi di approvvigionamento, distribuzione e preparazione, sia verificando la fattibilità tecnica, logistica e organizzativa. I risultati mostrano che è fattibile e conveniente introdurre pesce fresco di allevamento invece di prodotto surgelato della pesca di specie intensamente sfruttate.