Non si butta via niente! Così a Messina le trebbie di birra diventano bioplastica
Grazie al progetto europeo Life Restart, gli scarti della lavorazione della bevanda più bevuta vengono sottratti alla discarica. E diventano un biopolimero green
Trasformare gli scarti della birra in un’eco-opportunità. Il progetto europeo Life Restart, a Messina, punta alla produzione di bioplastiche biodegradabili per sostituire quelle tradizionali, riducendo l’impatto ambientale e generando nuovi posti di lavoro. Lo riporta il sito greenplanner.it.
Il progetto, cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Life, rappresenta il primo esempio di riciclo delle trebbie di birra per la produzione di bioplastiche green, di alta qualità, biodegradabili, riciclabili e dai costi competitivi: insomma, un’alternativa verde alla plastica a base fossile non biodegradabile.
Siamo a Roccavaldina
Life Restart ha messo radici a Roccavaldina, un piccolo comune in provincia di Messina. Il nome del progetto dice tutto, sottolineando il concetto di ripartenza e rigenerazione per elementi spesso relegati ai margini della produttività, come le trebbie di birra, il principale scarto di produzione nella lavorazione della “bionda”, a cui viene dato nuovo valore trasformandole in bioplastica, in un modello di economia circolare. Una ripartenza che coinvolge anche il tessuto sociale locale attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro.
6,4 milioni di tonnellate da buttare
Dal punto di vista tecnico, va ricordato che le trebbie rappresentano l’85% degli scarti della produzione birraria. Per ogni ettolitro di birra vengono generati oltre 20 chili di trebbie e ogni anno in Europa se ne producono più di 6,4 milioni di tonnellate. Molti birrifici optano per lo smaltimento a basso costo di questo sottoprodotto, spesso destinando le trebbie all’alimentazione del bestiame; questo utilizzo, tuttavia, spiega l’articolo, comincia a non essere più una soluzione convincente a causa dei rischi sanitari associati, con il risultato che spesso questi rifiuti finiscono per essere conferiti in discarica. Il progetto di Roccavaldina, invece, mira a trasformare questo scarto di basso (o piuttosto, di alcun) valore in opportunità, producendo su scala semi-industriale biopolimeri green, biodegradabili e riciclabili, che possano sostituire le plastiche tradizionali. L’obiettivo è recuperare fino al 75% delle trebbie di birra e delle acque reflue dei birrifici per produrre bioplastiche, riducendo del 15% il consumo di polimeri a base fossile impiegati per la produzione di imballaggi e del 35% il consumo di biopolimeri vergini coinvolti nella produzione delle nuove bioplastiche.
Il sito del progetto Life Restart: https://fdcmessina.org/life-restart/