Best Packaging 2017: ecco i premiati dell’Oscar dell’Imballaggio
I premiati alla 60esima edizione sono Bustarame di Adercarta, Drip Pack di Di Mauro Officine Grafiche, Rapida di Taplast, Darfresh Range di Sealed Air e Nutella di MrSmith-Ferrero
Premiati a Milano i sei Best Packaging 2017, i primi a fregiarsi del nuovo titolo, dopo l’aggiornamento del nome della competizione, che ha compiuto 60 anni proprio quest’anno. L’edizione 2017 dell’Oscar dell’imballaggio, che mantiene nel payoff lo storico nome, è stata incentrata sul tema del Quality Design, in collaborazione con il Politecnico di Milano, che ha espresso anche la Presidente di Giuria, la Professoressa Valeria Bucchetti, docente di design della comunicazione alla Scuola del design. Anche in questa edizione si sono confermati i patrocini di Altroconsumo, Conai e Ipack-Ima 2018.
Per il Quality design sono state premiate tre realizzazioni destinate a mercati diversi. Bustarame di Adercarta Spa, destinato al settore alimentare, in particolare per i freschi da banco, il Drip Pack di Di Mauro Officine Grafiche, anch’esso per il settore alimentare e Rapida di Taplast per il settore personal care, pensato per l’e-commerce. I premi speciali sono stati attribuiti a Sealed Air per il Darfresh range - premio per la tecnologia - e a Gruppo Sada con la sua cassetta per ortofrutta Cornerless per la sostenibilità; l’over all ha celebrato, come una sorta di premio alla carriera, un packaging storico, come il barattolo in vetro di Nutella, ripensato per invogliare il consumatore al riuso domestico.
I sei premiati rappresentano degli esempi di innovazione in alcuni dei settori di maggior sviluppo e rispondono a precise richieste del mercato e dei consumatori, quali la sicurezza e l’igiene dei prodotti alimentari, la semplificazione nell’utilizzo per il consumatore, il supporto nella lotta allo spreco alimentare, con packaging che allungano la shelf life, l’esigenza di attenzione all’ambiente e alla prestazioni nella logistica di un settore in espansione, come l’ortofrutta, a seguito delle scelte salutiste e vegetariane di una crescente parte della popolazione.
Ecco i vincitori e le motivazioni espresse dalla Giuria a supporto del conferimento dell’Oscar dell’imballaggio.
BUSTARAME di ADERCARTA - QUALITY DESIGN: premiato per il materiale innovativo a contatto con il prodotto alimentare, in particolare considerando il contesto a bassa complessità a cui è destinato. Vengono a esso riconosciute qualità percettive e sensoriali che consentono di incrementare il valore del prodotto, pur mantenendo grande attenzione al ciclo di vita complessivo salvaguardando la totale riciclabilità.
DRIP PACK di DI MAURO OFFICINE GRAFICHE - QUALITY DESIGN: premiato per la sua capacità di incrementare il servizio al consumatore, semplifica le azioni da compiere e non richiede l’utilizzo di strumenti aggiuntivi. Rappresenta pertanto un esempio di progettazione volta alla semplificazione.
RAPIDA di TAPLAST - QUALITY DESIGN: premiato per il design del beccuccio che assume ‘comportamenti’ diversi adeguandosi alle funzioni d’uso. La possibilità di abbattere il beccuccio durante le fasi di trasporto risponde, in particolare, agli attuali scenari commerciali dell’e-commerce.
DARFRESH RANGE di SEALED AIR - SEZIONE SPECIALE TECNOLOGIA, premiato per le performance tecniche che consentono di allungare la shelf life del prodotto e, nel contempo, ne esaltano l’immagine mettendo in primo piano la tridimensionalità del contenuto. L’apertura facilitata garantisce la pelabilità perfetta del film, assicurando l’integrità del cibo contenuto.
CORNERLESS di GRUPPO SADA - SEZIONE SPECIALE AMBIENTE, premiato per l’ottimizzazione dello sfruttamento dello spazio e per il miglioramento delle performance. L’innovazione risulta di particolare rilevanza anche in relazione al basso valore aggiunto della tipologia di imballaggio che appartiene a un settore maturo
NUTELLA EMBOSSED di MRSMITH PER FERRERO - OVER ALL, premiato come esempio di ‘design spontaneo’. È un riconoscimento alla longevità del vasetto di Nutella, aggiornato e attualizzato grazie all’esplicitazione dell’idea di riuso domestico, ottenuta attraverso la lavorazione del vetro e l’introduzione di una capsula icona delle conserve casalinghe.