Corre l’export dell’industria italiana di macchine per materie plastiche
Lo rileva il Centro Studi di Assocomaplast. L’incremento è dell’1,7%, con un valore di tre miliardi di euro. Aumentano anche le importazioni
Nuovo record storico per le esportazioni di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma e aumento ancora più sostenuto per l’import. Lo rileva il Centro Studi di Assocomaplast (l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) che ha elaborato il consuntivo di settore del 2016, anche sulla base dei dati di commercio estero di fonte ISTAT.
Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. “Il confronto con il 2015 evidenzia in primo luogo un nuovo record storico per le esportazioni”, dichiara con soddisfazione il presidente di Assocomaplast, Alessandro Grassi. “Infatti, mettendo a segno un incremento dell’1,7%, sfiorano il valore di tre miliardi di euro.” Progressione ancora più sostenuta per l’import che, con un +12% abbondante, esito di un trend annuale in costante crescita, tocca gli 850 milioni. “Anche in questo caso”, sottolinea ancora Grassi, “si tratta di un picco mai raggiunto prima, che conferma come il mercato interno stia riprendendo quota, dopo diversi, troppi anni di stagnazione.” In robusta crescita gli acquisti di macchine a iniezione (+37%, provenienti in larga misura da Germania, Austria e Giappone), estrusori (+39%, da Austria, Belgio e Germania) e macchine per soffiaggio (+118%, da Francia e Germania).
A livello di produzione, in assenza di dati ufficiali, Assocomaplast stima che lo scorso anno il fatturato di settore sia tornato ai livelli pre-crisi, superando 4,2 miliardi di euro. Tornando all’export, a cui e destinato oltre il 70% della produzione, dal punto di vista merceologico risultano particolarmente rilevanti le vendite all’estero di macchine a iniezione (+18%), estrusori (+5%) e termoformatrici (+10%), solo per citare alcune tra le principali tipologie di impianti per la trasformazione primaria.
L’analisi della geografia delle esportazioni, a livello di macro aree, evidenzia una contrazione della quota destinata ai mercati europei, dovuta alla performance non brillante delle vendite ai Paesi extra UE; un incremento dello share dell’Asia, con Iran e Arabia Saudita a sostenere il flusso verso il Medio Oriente e Cina, India e Corea del Sud a spingere quello verso il Far East; una progressione complessiva dell’export verso il Nordamerica, in funzione del +70% delle forniture ai trasformatori messicani perché, come precisato più avanti, il mercato statunitense lo scorso anno non ha dato soddisfazioni ai costruttori italiani. Più nel dettaglio, nella “top ten” dei mercati di destinazione, si distinguono gli incrementi a due cifre messi a segno dalle vendite di tecnologia italiana in Messico (balzato dall’ottavo al terzo posto, +71%), Polonia (al quarto, +13%), Cina (al quinto, +12%) e Spagna (al sesto, +18%). seguenti dinamiche: per la Germania, primo storico partner commerciale, una riconferma dei valori delle forniture (+2% sul 2015); -11% per gli Stati Uniti (al secondo posto della classifica); in effetti un certo rallentamento del flusso aveva iniziato a manifestarsi già verso la metà dello scorso anno; per l’India, portatasi in undicesima posizione, un incremento del 45%, particolarmente significativo se si considera la complessità di questo mercato; ancora un segno meno per la Russia, con una contrazione di diciotto punti; crollo (-38%) anche per il Brasile; l’industria delle materie plastiche del Paese non si sottrae all’involuzione dell’economia locale.
L’ultima indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati evidenzia un buon andamento del portafoglio ordini, con il 43% del campione che prevede un miglioramento nel semestre in corso rispetto al luglio-dicembre 2016; una quota analoga di rispondenti ritiene che, in parallelo, migliorerà anche il fatturato.
Le attese del settore per il 2017 sono pertanto piuttosto positive, anche in considerazione delle misure a sostegno degli investimenti in beni strumentali – superammortamento, iperammortamento, nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di ricerca e sviluppo – messi in campo anche nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0.
“Peraltro” continua Grassi “i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per la lavorazione di materie plastiche e gomma sono tradizionalmente all’avanguardia a livello tecnologico e sono quindi già pronti a fornire ai propri clienti sistemi di produzione avanzati e innovativi, in un’ottica di “Industria 4.0”. In ogni caso, tale obiettivo rappresenterà un ulteriore stimolo per le aziende a rafforzare gli investimenti per la progettazione di macchinari sempre più performanti e competitivi.”