Dossier Comuni Ricicloni Lombardia 2019. Premiati 308 Comuni Rifiuti Free
Alla terza edizione di Ecoforum: l’economia circolare dei rifiuti in Lombardia è emerso che il 16,5% della popolazione oltre a differenziare riduce anche di più
Sono 308 su 1507 i Comuni Rifiuti Free che hanno raggiunto il traguardo dei 75 kg/abitante anno di residuo secco indifferenziato e che entrano nella classifica di Comuni Ricicloni 2019. È quanto emerge dalla XXVI edizione del dossier Comuni Ricicloni redatto da Legambiente in base ai dati messi a disposizione dal sistema O.r.s.o di Arpa Lombardia presentata alla terza edizione di Ecoforum: l’economia circolare dei rifiuti in Lombardia oganizzato da Legambiente Lombardia.
I Comuni Rifiuti Free rappresentano il 20,3% dei comuni lombardi e vedono coinvolti 1 milione e 660 mila abitanti cioè il 16,5% della popolazione regionale che concorre altresì al raggiungimento del 70,8% di raccolta differenziata. In vetta alla classifica Rifiuti Free si collocano le province di Bergamo con 59 e Mantova con 57 comuni, seguite da Cremona con 43 e Brescia con 41. In Città Metropolitana di Milano sono 40, a Varese 38 e 18 in Monza Brianza. Chiudono la classifica la provincia di Como con 6 comuni, Lodi con 4, Pavia e Sondrio con solo un comune. Emblematico il caso della provincia di Lecco che nonostante il 70,8% di raccolta differenziata, non ha alcun comune presente in classifica.
“La Lombardia rappresenta una regione virtuosa nell’ambito della gestione della raccolta differenziata. Ora però deve agire con azioni concrete di prevenzione della produzione di rifiuti, presupposto essenziale per alimentare un circuito virtuosoe mettere in campo impianti innovativi di economia circolare – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Pur essendo tra le regioni più significative nella gestione della risorsa rifiuto, vi sono ancora territori che superano di il 50% di raccolta differenziata o province in cui non vi è nemmeno un comune che rientra nella nostra classifica che monitora proprio la propensione alla riduzione della produzione di rifiuti pro-capite”.
Abbiamo di fronte una grande sfida, invertendo la rotta nel consumo indiscriminato di risorse, ripensando criticamente la cultura della produzione fondata sull’egemonia dell’usa e getta e dello scarto. Lo spreco di materie prime ed energia non solo depaupera il capitale naturale e contribuisce tutt’ora ad alimentare i cambiamenti climatici, ma crea sperequazioni ed emarginazione sociali profonde. È necessario, dunque, lavorare su processi che sempre più siano in grado di garantire da un lato l’uso efficiente delle risorse, dall’altro il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti.
Se vogliamo continuare a migliorare l'economia, la qualità della nostra vita e l’ambiente, non abbiamo altra strada che porre traguardi ambiziosi. Come quelli richiesti dal pacchetto europeo dell’economia circolare alla differenziazione dei rifiuti pericolosi domestici entro il 2022, della raccolta della frazione biodegradabile da estendere a tutti i comuni entro il 2023, del riciclo del 70% degli imballaggi entro il 2030 o, ancora, la raccolta separata degli indumenti usati. Azioni ed attività che in Lombardia si stanno già concretizzando e che hanno bisogno di continuità, innovazioni, sperimentazioni e nuove responsabilità condivise tra i diversi attori in campo.