Emergenza rifiuti, questa volta a Palermo. Federambiente: occorre una risposta strategica
La soluzione “deve essere ricercata in un’ottica strategica di crescita e ammodernamento del complessivo sistema industriale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani”
Ancora un’emergenza rifiuti, questa volta a Palermo. Per l’ennesima volta in questi anni si assiste all’esplodere di una grave crisi legata alla gestione dei rifiuti urbani. Federambiente - ha fatto sapere in una nota - , preoccupata per il ripetersi di queste situazioni drammatiche, “è pronta a contribuire alla soluzione del problema mettendo a disposizione delle istituzioni le competenze tecniche proprie e delle imprese pubbliche d’igiene ambientale italiane che rappresenta”.
Una soluzione che non può limitarsi a tamponare l’emergenza, “ma deve essere progettata e realizzata in un’ottica strategica di crescita e ammodernamento del complessivo sistema industriale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani”.
Viene fatto notare poi che le crisi dei rifiuti “sono prevedibili, non sono calamità naturali; gli effetti purtroppo sono sempre drammatici per la qualità della vita nelle città, per le casse pubbliche, per l’immagine del Paese. Le crisi locali non nascono soltanto da fattori territoriali ma sono anche indotte da una legislazione balorda, da un assetto finanziario estemporaneo e da macroscopici squilibri nella pianificazione istituzionale del ciclo dei rifiuti”.
Tutta l’Italia è a rischio emergenza a causa della contraddittorietà normativa, la fragilità delle risorse finanziarie e della precarietà dei piani regionali di trattamento e smaltimento dei rifiuti. Nonostante gli sforzi compiuti nell’ultimo periodo, per il nuovo Parlamento e il nuovo governo l’impegno a “mettere in sicurezza” il Paese, sul versante della gestione dei rifiuti urbani, non può che essere prioritario.
Il sistema dei rifiuti - propone Federambiente - deve ripartire da una regolazione che in modo trasparente e senza ambiguità definisca a livello nazionale i soggetti e le relative competenze, una pianificazione del necessario sistema infrastrutturale efficiente ed efficace, il tutto supportato da un chiaro sistema di finanziamento che non può prescindere da una revisione e riformulazione del meccanismo della Tares.