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Facciotto (Conai): Nord e Sud sempre più vicini nei valori della differenziata

where Milano when Lun, 18/04/2016 who michele

In quest’intervista con e-gazette Walter Facciotto, direttore del Consorzio nazionale imballaggi, fa il punto sullo stato dell’arte nel mondo del recupero e del riciclo

walterfacciotto1.pngI primi dati di bilancio del 2015 parlano chiaro: la crescita nella raccolta e nel recupero ci sono. Restano però altre scommesse da vincere, come l’applicazione del nuovo accordo quadro con Anci o la pressione della concorrenza. Il compito più importante è comunque colmare il gap in materia di raccolta differenziata che ancora separa alcune zone del Mezzogiorno del resto d’Italia.
 
Partiamo dai dati: gli ultimi numeri della raccolta differenziata e del riciclo, e le tendenze prevedibili 
I dati preconsuntivi relativi al 2015 mostrano un ulteriore consolidamento dell’avvio a riciclo e recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro – sul territorio nazionale: le tonnellate di rifiuti di imballaggio recuperate dal sistema Conai-Consorzi di Filiera e dagli operatori indipendenti sono 9,3 milioni, con una crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente e un tasso di recupero al 77,5%. Ciò significa che oltre 3 imballaggi su 4 sono oggi sottratti alla discarica; erano 1 su 3 nel 1998. Il sistema Conai-Consorzi di Filiera ha avviato a riciclo direttamente 3,8 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, con un incremento del 4,6% rispetto al 2014, prevalentemente provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e gestiti per il tramite delle convenzioni previste dall’Accordo Quadro Anci Conai.
Le tendenze per il futuro vedono un ulteriore avvicinamento – in termini qualitativi e quantitativi – dei livelli di raccolta differenziata tra il Nord e il Sud Italia, anche grazie all’impegno di Conai per lo sviluppo nelle aree in ritardo sugli obiettivi di legge.
In ogni caso, teniamo a sottolineare che tutti e sei i materiali abbiano già brillantemente superato gli obiettivi minimi di riciclo attualmente in vigore previsti dall’Unione Europea, facendo dell’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio una vera e propria best practice in materia.
 
Il Mezzogiorno continua a presentare una situazione – come si dice – a macchia di leopardo, con punti di eccellenza e luoghi di degrado nella raccolta. Ma qualcosa sta cambiando. Come? 
I dati preconsuntivi del 2015 evidenziano una crescita della raccolta differenziata  nelle aree del centro-sud, mentre il Nord sta consolidando il livello di intercettazione, puntando ad un miglioramento della qualità delle raccolte. Ciò è anche legato alle risorse che l’accordo quadro Anci-Conai mette a disposizione, proprio per aiutare lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio nelle aree in ritardo, cui si aggiungono le attività dei Consorzi di filiera mirate a incrementare la raccolta procapite delle singole frazioni di imballaggio. contenitoriraccoltadifferenziatacatania.jpg
Per quanto riguarda Conai, è ormai da molti anni che il Consorzio è impegnato a supportare i Comuni, prevalentemente del Sud, nello sviluppo di una raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio di qualità, finalizzata al riciclo, mettendo a disposizione delle amministrazioni locali che ne fanno richiesta il proprio know-how nella redazione dei piani industriali, nella formazione del personale, nel coordinamento delle attività di start-up e della comunicazione sul territorio. Fornendo, insomma, un pacchetto completo in grado di generare risultati significativi. È quanto hanno già beneficiato diversi Comuni nel Mezzogiorno, come, solo per citare i casi più rilevanti, Bari, Catania, Catanzaro e Cosenza.
 
Molti Comuni sono cauti nell’applicare l’accordo quadro. Perché? 
I dati mostrano come l’Accordo Quadro si conferma lo strumento di riferimento per le Amministrazioni comunali nella gestione dei rifiuti di imballaggio. Sicuramente l’entrata in vigore del nuovo Accordo, avvenuta nel corso del 2014, ha generato un carico amministrativo non indifferente per tutte le parti coinvolte, rallentando quindi il processo formale di sottoscrizione degli accordi tra Comuni e Consorzi come, ad esempio, per il rinnovo di tutte le convenzioni in essere con la nuova disciplina delle deleghe da gestire. Tutti adempimenti che hanno l’obiettivo di tutelare le amministrazioni comunali e rendere sempre più trasparente il flusso dei rifiuti di imballaggio dalla raccolta al riciclo.
A questo proposito è bene ricordare che l’Accordo Quadro Anci-Conai è uno strumento che regola il conferimento della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio da parte dei Comuni/gestori convenzionati ai Consorzi di Filiera per l’avvio del materiale a riciclo - e garantisce il riconoscimento, da parte di questi ultimi, dei maggiori oneri della raccolta differenziata in funzione della qualità della raccolta  - ed è rivolto a tutte le Amministrazioni Locali che decidano di aderirvi. I Comuni possono decidere in ogni momento l’adesione all’accordo o valorizzare direttamente i rifiuti di imballaggio prodotti nel proprio territorio, così come “rientrare” nuovamente qualora lo ritengano economicamente più conveniente.

In ciò si inquadra il principio della sussidiarietà?
Esattamente, la logica della sussidiarietà è proprio questa: il Comune può decidere in qualsiasi momento come valorizzare il materiale raccolto; renderlo disponibile direttamente al mercato o conferirlo al sistema consortile, potendo in qualsiasi momento ritornare sulla propria decisione. Questa possibilità rappresenta, insieme con l’impegno del Conai “al servizio universale”, cioè al ritiro dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale pur avendo già superato gli obiettivi di riciclo, una grande “conquista” dell’Anci perché garantisce il Comune piena libertà di azione. Condizione che non è prevista per i Consorzi che sono tenuti a convenzionare tutti i Comuni richiedenti e a ritirare i rifiuti di imballaggio indipendentemente dalle condizioni di mercato delle materie prime, assumendosi tutti i costi per il loro avvio a riciclo. Una situazione, questa, che si è verificata durante la crisi del 2008-2009  quando, pur in presenza di un crollo vertiginoso del mercato delle materie prime il sistema consortile ha garantito il ritiro dei rifiuti di imballaggio dai convenzionati su tutto il territorio nazionale, riconoscendo i corrispettivi economici previsti dall’accordo Anci-Conai,  sostenendo, di fatto,  la raccolta differenziata e l’avvio a riciclo dei materiali, assumendosi i relativi costi. 
 
Un concetto che molti dimenticano è il servizio universale. Il quale ha un costo (organizzativo, logistico, economico) 
Riteniamo che l’universalità del servizio offerto sia uno dei punti di forza del Sistema Conai: garantiamo ai Comuni che ne fanno richiesta il ritiro delle raccolte urbane di rifiuti di imballaggio prodotti sull’intero territorio nazionale, dalle Alpi a Lampedusa, intervenendo anche in aree marginali dove quest’attività ha costi particolarmente significativi, come ad esempio quelli di logistica per l’avvio del materiale a riciclo, confermando così l’impegno del Consorzio per un interesse collettivo. 
 
Come si colloca il sistema Conai in rapporto con il mercato? E come conciliare questi principi (servizio universale, sussidiarietà) con i suggerimenti dell’Antitrust? 
Come dicevamo poco fa, il sistema Conai si colloca in una logica di sussidiarietà rispetto al mercato, permettendo lo sviluppo di realtà significative nel settore, ma offrendo al tempo stesso un servizio, universale e di garanzia ai Comuni che i propri rifiuti di imballaggio siano adeguatamente valorizzati e avviati correttamente alla filiera del riciclo. Inoltre, secondo i dati della Commissione Europea, il sistema italiano di avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio è tra i più competitivi tra quelli dei 27 Paesi dell’Unione come rapporto performance/costi, garantendo un elevato tasso di avvio a riciclo degli imballaggi.
L’auspicio è che le proposte di cambiamento del sistema si sviluppino in modo organico, tenendo comunque in considerazione non solo i risultati di riciclo raggiunti a costi sostenibili per le imprese italiane e il supporto a queste ultime nello sviluppo delle attività di prevenzione ma anche l’importante apporto dato dal sistema Conai alla crescita “culturale” del Paese, attraverso la maggiore consapevolezza dei cittadini nel considerare i rifiuti di imballaggio come risorse da non sprecare, nella direzione indicata recentemente anche a livello europeo con la presentazione del pacchetto di direttive sull’economia circolare.

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Direttore generale Conai Contenitori_raccolta_differenziata_Catania
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