Per Natale Coreve stila il vademecum per far “suonare” le campane del vetro
Il consorzio recupero vetro rinnova l’invito ad una raccolta del vetro ben fatta. Grazie al recupero di tutte le bottiglie usate per celebrare Natale e Capodanno, potremmo arrivare a risparmiare l’energia sufficiente ad accenderere, giorno e notte, le luminarie di oltre 4 milioni di famiglie italiane
Si dice che a Natale e dintorni la produzione di rifiuti aumenti di circa un terzo rispetto al resto dell’anno. Eppure possiamo evitare inutili sprechi trasformando questo periodo di feste in allegria, con amici e parenti, in una grande occasione per gestire al meglio anche i nostri maggiori consumi. Basta seguire il semplice vademecum di CoReVe per effettuare una raccolta differenziata del vetro più corretta e consapevole, utile a recuperare e riciclare il più possibile.
Si stima che il consumo di bottiglie di champagne, vini e spumanti, che animeranno quest’anno lo scambio di auguri e di regali tra Natale e l’Epifania, sarà di un centinaio di milioni di bottiglie (72 milioni di bottiglie solo per champagne e spumanti). E poi?
CoReVe, dopo i brindisi spensierati, spera che gli italiani si adoperino per affidare con cura le bottiglie vuote alle campane dedicate alla raccolta del vetro, regalando così una nuova vita a quei vecchi contenitori di preziose bollicine, in un ciclo virtuoso senza fine.
Grazie al recupero di tutte le bottiglie usate per celebrare Natale e Capodanno, potremmo arrivare a risparmiare l’energia sufficiente ad accendere, giorno e notte, le luminarie di oltre 4 milioni di famiglie italiane; l’emissione in atmosfera della CO2 generata dai caminetti accesi davanti ai quali si riscalderanno, scambiandosi auguri e regali la notte di Natale, oltre 10 milioni di amici e parenti; l’estrazione di materie prime tradizionali per un quantitativo di vetro equivalente al peso della montagna di dolci tipici, panettoni e pandori, che gusteranno gli italiani durante le prossime festività. Per trasformare un rifiuto d’imballaggio in un nuovo contenitore del tutto identico all’originale, riciclabile al 100% e all’infinito, cioè senza l’aggiunta di un solo granello di sabbia, è però necessario saper riconoscere i cosiddetti “falsi amici”, ossia alcuni tipi di vetro e di altri materiali che gli somigliano molto, evitando così di conferirli nei medesimi contenitori per la raccolta del vetro da imballaggio.
Non vanno conferite infatti: le palline di Natale e le decorazioni in vetro soffiato con cui si adornano alberi e case; le lampadine e le luci con cui si illuminano gli alberi di Natale e gran parte di balconi e palazzi; i calici e i bicchieri di cristallo dei cosiddetti “servizi buoni” delle nonne, riesumati per l’occasione ma spesso vittime dei brindisi delle feste (veri e propri nemici giurati del riciclo del vetro); tutti gli oggetti di porcellana e ceramica come piatti, tazzine, ciotole e statuette del Presepe; le pirofile trasparenti in vetroceramica (tipo pyrex), che si usano per riscaldare le specialità della tradizione, come lasagne o arrosti.