Posate in Mater-Bi per il servizio mensa delle scuole bolognesi
La decisione, presa da Seribo e Comune di Bologna, riguarda le scuole non dotate di reparto lavaggio e comprende l’intera stoviglieria. Le posate sono realizzate da Ecozema, che ha fornito le stoviglie monouso compostabili in Mater-Bi® alle Olimpiadi di Londra 2012
Entro due settimane tutte le scuole pubbliche primarie e dell’infanzia di Bologna in cui non è possibile usare piatti di ceramica e posate d’acciaio per mancanza del reparto lavaggio adotteranno la stoviglieria compostabile e biodegradabile. In particolare, per quanto riguarda le posate, Seribo - la società a partecipazione mista pubblica e privata che gestisce il servizio di ristorazione scolastica per tutto il territorio comunale di Bologna per un totale di quasi 18.000 pasti al giorno serviti – e il Comune della città felsinea hanno scelto quelle in Mater-Bi® prodotte da Ecozema, l’azienda di Schio (Vicenza) che realizza prodotti per catering monouso biodegradabili e compostabili.
Prime al mondo ad ottenere la certificazione OK-Compost (che garantisce la compostabilità in ottemperanza allo standard internazionale UNI EN13432), le posate in Mater-Bi® di Ecozema sono state prescelte dal LOCOG – l’ente organizzatore dei Giochi Olimpici di Londra – come soluzione di riferimento per abbattere l’impatto ambientale del servizio di ristorazione dell’intera manifestazione.
“Lo sviluppo dei sistemi di economia circolare ci impongono di guardare alla produzione di rifiuti non più come a un prezzo obbligato da pagare al sistema di produzione, quanto come ad una risorsa da gestire nelle modalità più efficienti. Il nostro obiettivo è promuovere sistemi in cui i materiali vengono interamente riutilizzati e in cui non ci sono prodotti di scarto ma risorse, ponendo al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Per questo ci occupiamo di tecnologie e soluzioni che aiutino a risolvere il problema del “fine vita” di tanti prodotti di utilizzo quotidiano; le bioplastiche garantiscono prestazioni tecnicamente paragonabili ai materiali tradizionali ma possono essere avviate al compostaggio assieme ai residui alimentari e possono rispondere, in parte, alla soluzione di alcuni aspetti di queste problematiche”, ha commentato Andrea Di Stefano, Responsabile Progetti Speciali e Comunicazione di Business di Novamont.