Produzione di carta e cartone, cresce l’export ma rimane l’incognita energia
È quanto emerge dalla relazione che Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta, ha presentato all’apertura del MIAC
In presenza di una domanda interna di carta e cartone in lieve miglioramento (+0,5% nei primi sei mesi 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014), l’export è un importante fattore di traino per la produzione cartaria nazionale, con un +1,9% nei primi sei mesi del 2015. È quanto emerge dalla relazione che Paolo Culicchi, Presidente di Assocarta, ha presentato all’apertura del MIAC.
Produzione in crescita - I primi otto mesi dell’anno in corso (5,8 milioni di tonnellate) evidenziano livelli produttivi al di sopra di quelli dello stesso periodo 2014 (+ 0,4 %, pari a 5,7 milioni di tonnellate) e, per l’effetto combinato degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi, anche il fatturato degli otto mesi risulta in miglioramento dello 0,7% rispetto ai valori 2014. A livello di singole tipologie produttive, il periodo in esame continua a presentare buone performance per l’imballaggio (+2,2 % nel complesso, con un + 3 % per le carte e cartoni per cartone ondulato). In aumento anche le carte per usi igienico-sanitari (+1,7%) e le altre specialità (+4,4%). Nuovi cali, invece, nelle produzioni di carte per usi grafici (-3,4% sempre rispetto al gennaio-agosto 2014). Sul fronte materie prime le cartiere europee hanno visto lievitare i propri costi di approvvigionamento di materia prima vergine a fibra corta di oltre il 31% (cellulosa bianchita di eucalipto - BEK - rincarata in dollari del 7%) nei primi otto mesi 2015, in presenza di un deprezzamento medio dell’euro sul dollaro di oltre il 18% (rispetto primi 8 mesi 2014). Per le qualità a fibra lunga, nonostante continui ritocchi in ribasso delle quotazioni in dollari dall’inizio di quest’anno (-6-7% negli otto mesi per la cellulosa bianchita di resinose -NBSK-), l’aumento di costo in euro è stato di oltre il 14%. Per quanto riguarda, invece, il consumo di carta da riciclare, utilizzata principalmente nella produzione di carte e cartoni per imballaggio nei primi 8 mesi 2015, esso si è collocato invece al di sopra dei livelli 2014 (+1,4%). In contrazione gli ormai limitati volumi importati (-0,6% nei sei mesi).
Export e questione energetica - Per quanto concerne l’export, si registra un balzo (+11,8% sempre nei sei mesi), in conseguenza del ritorno all’aumento dei flussi verso l’area Asiatica (73% del nostro totale export; +29%), principalmente Cina (58% del totale; +26% rispetto ai sei mesi 2014). Ridotti, invece, i flussi diretti verso gli altri Paesi europei (-18% sui sei mesi 2014), che assorbono nel complesso il 27% del totale export italiano.
Sul settore continua tuttavia a gravare la questione dei costi energetici. “Mentre i costi in bolletta aumentano rapidamente e in maniera certa - rileva Culicchi -, le misure di sgravio per gli energivori sull’energia elettrica restano incerte, insufficienti e inefficaci - denuncia ancora - perché si parla di uno sconto massimo del 60% contro uno minimo dell’85% in Germania e Francia dove vige, inoltre, un tetto massimo al pagamento degli oneri per le imprese energivore pari allo 0,5% del valore aggiunto, nel pieno rispetto delle linee guida sugli aiuti di stato europei”.