Remedia lancia un video educational per spiegare in modo semplice l’economia circolare
Il consorzio presenta una breve clip con la quale vuole accrescere la consapevolezza dei gesti che ognuno può compiere responsabilmente per preservare il pianeta
Remedia pubblica un nuovo video educational dal titolo “Economia circolare: un’opportunità chiamata futuro”, che intende istruire su un tema, come quello dell’economia circolare, molto diffuso tra gli addetti ai lavori, ma ancora poco chiaro e lacunoso per i cittadini. Il video è disponibile sul sito dedicato ai cittadini remediapervoi.it e sui canali social del Consorzio ed è parte della campagna di comunicazione che Remedia porta avanti da tempo per la diffusione delle buone pratiche.
La clip si aggiunge quindi a “Come riciclare i RAEE” e “Pile esauste: piccolo rifiuto, grande cuore” realizzati lo scorso anno, confermando l’impegno reale di Remedia per diffondere una cultura green in grado di cambiare il paradigma esistente e che punti a rafforzare l’immagine dei rifiuti non solo come scarto, ma come risorsa per l’intero Sistema. Proprio a partire dai rifiuti tecnologici presenti nelle nostre case e nelle nostre vite. Fare la raccolta differenziata dovrebbe essere un’usanza ormai consolidata, ma ancora non tutti sanno che questa regola vale anche per i prodotti tecnologici (elettrodomestici, smartphone, pc, pile e accumulatori, ecc) che, se raccolti e trattati correttamente, possono essere riciclati dando vita a nuove risorse.
E proprio il riciclo è alla base del modello economico circolare, un cambiamento necessario che deve coinvolgere governi, imprese e cittadini e che consiste in un nuovo modo di progettare, realizzare, utilizzare e riutilizzare ancora, così da poter dare vita a un modello di business in grado di potersi rigenerare da solo, senza conseguenze per il Pianeta. “La filiera dei rifiuti tecnologici rappresenta un esempio virtuoso di applicazione dell’economia circolare” dichiara Danilo Bonato, Direttore Generale di Consorzio Remedia. “Oro, argento, rame, platino, ferro, vetro e plastica sono solo alcuni dei materiali contenuti al loro interno che, una volta che l’apparecchiatura ha concluso il proprio ciclo di vita, possono essere recuperati e reinseriti in nuovi cicli produttivi senza bisogno di nuove estrazioni dal suolo per ottenere materie prime.