Rifiuti organici: raccolte 6,6 milioni di tonnellate, ma servono più impianti
I dati arrivano dal CIC - Consorzio Italiano Compostatori. A livello nazionale passa da 107 a 108 kg la raccolta annuale procapite. Il maggior quantitativo di raccolta è in Lombardia
Aumenta la raccolta dell’organico in Italia: lo ribadisce il CIC - Consorzio Italiano Compostatori, analizzando i dati della raccolta differenziata in Italia. A livello nazionale, passa da 107 a 108 kg la raccolta annuale procapite e la regione con il maggior quantitativo di raccolta si conferma la Lombardia. Crescono anche gli impianti sul territorio, da 326 a 338, e cresce l’andamento del trattamento di digestione anaerobica, utilizzato anche per la produzione di biometano: cronica la mancanza di impianti al centro e al sud.
Sono 6,6 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche) provenienti dalla raccolta differenziata raccolti in Italia nel 2017: la raccolta dell’organico aumenta dell’1,6%, registra un minore incremento rispetto all’anno precedente anche se si segnala che il trend della raccolta della frazione umido mantiene gli stessi andamenti, mentre è la frazione verde che rimane costante nei due anni a confronto. In ogni caso quella dell’organico (umido e verde) si conferma la frazione più importante per la Raccolta Differenziata nel Paese rappresentando il 40,3% di tutte le raccolte.
“In generale, si è riscontrato un calo nella produzione dei rifiuti in Italia, scesi a 29,6 milioni di tonnellate (-1,7% rispetto all’anno precedente) e la raccolta differenziata ha raggiunto una percentuale del 55,5%”, spiega Massimo Centemero, direttore del CIC.
108 kg procapite in Italia - A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato si mantiene sopra i 100 kg, passando da 107 a 108: i quantitativi maggiori sono quelli delle regioni settentrionali (127 kg/abitante per anno), seguite dal Centro (114 kg/abitante per anno) e dal Sud (83 kg/abitante per anno).
Lombardia in testa - Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,2 milioni di tonnellate annue, nonostante una leggera flessione rispetto all’anno precedente quando la raccolta si attestava su 1,3 milioni.
In calo, ma stabile al secondo posto, anche il Veneto con 764.000 tonnellate. Al terzo posto l’Emilia Romagna (708.000 t), seguita a breve distanza dalla Campania (678.000 t). Interessanti i dati registrati nel Lazio (532.000 t) e in Sicilia (208.000 t), dove la raccolta della frazione organica è aumentata rispettivamente di 27.000 t e 67.000 t.
Pochi impianti al Centro-Sud - L’impiantistica in Italia è passata da 326 a 338 strutture ed ha consentito di trattare nel 2017 circa 7,4 milioni di tonnellate (+4%) considerando il trattamento, oltre all’umido e al verde, anche di altri materiali di scarto a matrice organica.
“L’impiantistica dedicata al trattamento del rifiuto organico al momento è in grado di soddisfare le esigenze di produzione nazionale, tuttavia emerge una concentrazione geografica degli impianti soprattutto nel Nord Italia”, sottolinea il presidente del CIC Alessandro Canovai. “Questa squilibrio costringe il Centro e il Sud Italia a trasferire i propri rifiuti organici in altre regioni, con enorme dispendio di denaro e CO2. Per risolvere questo problema - aggiunge Canovai - stiamo lavorando insieme al Ministero dell’Ambiente per delineare un percorso strategico che definisca le aree in cui mancano gli impianti e su cui intervenire con tempestività”.