Vetro, l’Italia è a due velocità: Sud in ritardo, il Nord lancia la raccolta per colore
Il presidente di Coreve, Gianni Scotti, al convegno organizzato con Anci durante Ecomondo 2021: “Pronti a investire per portare la differenziata del Mezzogiorno alla media nazionale, 40 chili a persona”
L’Italia è divisa in due nella raccolta differenziata del vetro, nonostante risulti essere tra le nazioni più virtuose d’Europa grazie a un tasso di riciclo degli imballaggi di vetro del 78,6%. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, la forbice tra la performance delle due macroaree del Paese si è ulteriormente allargata, con regioni del Mezzogiorno che hanno rallentato il ritmo di crescita dei quantitativi di imballaggi di vetro avviati a riciclo e regioni del Nord che hanno ripreso a correre. Risultato: se in Trentino - Alto Adige, nel 2020, ciascun cittadino ha raccolto 52,7 chili di rottame, consentendo di trasformali in nuove bottiglie e vasetti, in Sicilia la raccolta pro capite si è fermata a 24,8 chili. Meno della metà. E, purtroppo, se si paragonano i 50,4 chili del Veneto con i 30,1, della Campania, per altro in calo rispetto al 2019, lo scenario non migliora.
Investimenti al Sud
Per questo CoReVe, il Consorzio per il Recupero del Vetro, ha deciso di aprire una nuova stagione di forti investimenti sul Mezzogiorno allo scopo di colmare un gap che ogni anno costa al sistema Paese milioni di euro per il conferimento in discarica di materiali che potrebbero essere recuperati e riutilizzati. “Il Mezzogiorno soffre di una carenza strutturale di impianti, che non aiuta a rendere efficiente la raccolta dei cittadini – spiega il presidente di CoReVe Gianni Scotti – , ma questo non è sufficiente per comprendere il ritardo accumulato. Negli ultimi 5 anni, CoReVe ha sostenuto 88 progetti nelle regioni del sud per un totale di oltre 4 milioni di euro di investimenti. Se alcune regioni, come la Puglia, hanno cominciato a correre, altrettanto non si può dire per altre. Per questo abbiamo deciso di moltiplicare i nostri sforzi, investendo in nuove assunzioni dedicate al Mezzogiorno, in progetti di educazione e comunicazione mirati sul territorio e in programmi di incentivazione alle Amministrazioni”.
Più qualità più soldi ai comuni
Tra le leve che verranno utilizzate per migliorare la raccolta ci sarà anche l’aumento dei corrispettivi erogati ai Comuni, che passeranno dai 53 euro a tonnellata del 2019 ai 65 euro del 2022, come previsto dall’accordo Anci-Coreve siglato un anno fa. Gli 86 milioni di euro versati nel 2020 dal Consorzio alle Amministrazioni locali e alle società di gestione del servizio per ottimizzare la raccolta sono dunque destinati a crescere nei prossimi anni. A patto, però, che la qualità del materiale avviato a riciclo migliori. Circostanza tutt’altro che scontata, visto che dal 2014 ad oggi siamo passati da uno scarto complessivo dell’8,4% a uno del 10,6%.
Per migliorare questo parametro nelle aree già virtuose dal punto di vista quantitativ, come il Triveneto, Coreve ha deciso, in accordo con la società di gestione del servizio, di avviare un progetto pilota di raccolta per colore. Sperimentazione partita in Friuli, dove coinvolge 153mila famiglie, che sta dando interessanti risultati e che, quindi, sarà destinata ad essere estesa ad altre zone del Paese.