Addio dazi antidumping, l’Europa firma la pace con il fotovoltaico cinese
L’ultima proroga, da 18 mesi, era stata decisa nel marzo 2017; i produttori cinesi ora potranno vendere a prezzi più bassi
Si chiude, dopo cinque anni, la guerra tra Europa e Cina sui moduli fotovoltaici. La Commissione europea, nell’ambito di una guerra molto più ampia a tutela di prodotti e beni a livello globale che coinvolge anche la sempre più protezionista America, ha deciso di cancellare definitivamente i dazi antidumping introdotti cinque anni fa contro l'importazione in Europa di moduli e celle solari provenienti dalla Cina. I dazi sono scaduti formalmente il 3 settembre.
Ricordiamo che le misure antidumping, dal 27,3% al 64,9% e antisovvenzione, dal 3,5% all'11,5%, sulle importazioni nell'UE di moduli, pannelli solari e componenti cinesi, sono state introdotte per contrastare le importazioni a basso costo e altre forme di concorrenza sleale e sono state prorogate per l'ultima volta nel marzo 2017 per un periodo di 18 mesi.
Ora i produttori cinesi potranno dunque vendere in Europa prodotti fotovoltaici senza tariffe daziarie, ma rispettando un prezzo minimo, che verrà gradualmente abbassato. Le vendite al di sotto di questo prezzo saranno soggette a dazi doganali fino al 64,9%.
La decisione assunta dalla Commissione europea lo scorso 23 agosto è stata presa in favore di interessi di produttori, utenti e importatori di pannelli solari ed è stata accolta positivamente da diverse associazioni di categoria, tra cui Italia Solare che, durante l'assemblea del maggio scorso a Roma si è espressa all'unanimità contraria ai dazi anti-dumping.