Allarme, la Cina costruisce centrali eoliche che non usa per le carenze della rete elettrica
Lo ha denunciato l’agenzia internazionale per l’energia. Il problema della priorità per gli impianti a carbone
La Cina è il paese al mondo che costruisce più centrali eoliche, ma poi le tiene spente quasi metà del tempo, perché non ha una rete in grado di distribuire l'energia che producono. Lo denuncia l'Agenzia internazionale per l'energia (Aie), organismo dell'Ocse. La Cina è affamata di energia, dati i suoi tassi di crescita economica, ma è povera di risorse energetiche. Così costruisce a getto continuo inquinanti centrali a carbone, che sfruttano un combustibile a basso prezzo, e centrali eoliche, economiche e pulite. Nel 2015 ha installato pale per 30,5 gigawatt, la metà di quello che è stato installato in tutto il mondo. Il problema si presenta quando però bisogna distribuire questa elettricità. La rete è obsoleta e insufficiente, e non permette di trasportare nei luoghi dove serve tutta la corrente prodotta. Così le centrali (pulite e non) ogni tanto vengono spente perché gli elettrodotti non possono ricevere la loro energia.
L'Aie segnala che in Cina gli impianti a carbone hanno la priorità nell'accesso alla rete. Quindi le prime centrali che si devono fermare quando c'è intasamento sono quelle eoliche, il che peggiora l'inquinamento atmosferico. Nella regione del Gansu, le pale stanno ferme per questo motivo il 39% del tempo, contro l'1-2% in Europa. Per l'Aie, il paese ha bisogno di forti investimenti sulla rete di distribuzione e di una progressiva dismissione delle centrali a carbone inquinanti.