Analisi Irex, le rinnovabili ritrovano slancio ad agosto
Sorprende l’impennata dell’indice in Borsa che ha recuperato il terreno perduto dopo un pessimo luglio guadagnando nel mese scorso oltre il 19%
di Alessandro Marangoni*
Dopo mesi travagliati, in agosto le Borse hanno ritrovato slancio, tornando ai livelli di inizio 2012. Grazie all’impegno della Bce e alle parole di fiducia dei Paesi del Nord nei confronti delle misure messe in atto in Italia, i principali indici europei, quello spagnolo e italiano in particolare, hanno ripreso a crescere. Sebbene il volume degli scambi sia stato contenuto, in agosto il FTSE All Share ha guadagnato l’8,5%, il Cac 40 il 2,3%, l’IBEX 35 l’11,4% e il Dax il 2,6%. L’andamento del FTSE Oil&Gas, che traccia il comparto energetico tradizionale, è sostanzialmente in linea con quello generale dei mercati (+2,1% dall’inizio di agosto). Nonostante il rallentamento dell’economia globale, nell’ultimo mese sono salite inoltre le quotazioni del greggio, imputabili alle tensioni in Medio Oriente e all’uragano che ha colpito il Golfo del Messico e gli USA. È invece sorprendente l’impennata dell’IREX che ha recuperato il terreno perduto dopo il mese di luglio decisamente negativo, guadagnando oltre il 19%. L’indice ha beneficiato, infatti, non solo del momento positivo dei mercati, ma anche di alcune notizie che riguardano le aziende quotate. Falck Renewables, in particolare, ha pubblicato i risultati semestrali, che vedono un incremento dei ricavi del 24,5% rispetto all’anno precedente. TerniEnergia, a sua volta, ha portato avanti la strategia di diversificazione del proprio portafoglio, aprendo una filiale in Polonia. Intanto il settore energetico nel complesso è in fermento per la prima bozza della tanto attesa strategia energetica nazionale, pubblicata a fine mese. Il piano da 180 miliardi fissa obiettivi ambiziosi al 2020 per il settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, prevedendo investimenti per circa 130 miliardi al 2020. L’efficienza, in particolare, ricopre un ruolo chiave all’interno di questa strategia. Oltre a superare gli obietti europei fissati dal 20-20-20, infatti, si intende promuovere un settore che ha ricadute positive sul tessuto industriale italiano. Ci sono novità anche nella formulazione del mix di generazione. Nel comparto elettrico, il target al 2020 di copertura dei consumi finali attraverso le FER è fissato al 38% (contro il 27% previsto dal PAN), superando così quello del gas, e nel termico è pari al 19% (prima era il 17%). Sebbene le misure per raggiungere tali obiettivi in alcuni casi vengano giudicate insufficienti, il Governo ha mostrato di voler prendere atto dei radicali cambiamenti in corso nel settore. Come già osservato anche nell’Irex Annual Report, infatti, rinnovabili ed efficienza energetica ormai non sono più comparti “a se stanti”, ma costituiscono un elemento sempre più rilevante nella politica energetica italiana. L’obiettivo di fare dell’Italia un “hub del gas” e di soddisfare il 16% del fabbisogno tramite la produzione nazionale di idrocarburi (oggi è l’8%) sono misure complementari alla promozione dell’efficienza e delle FER. Solo tramite una visione a tutto campo del sistema energetico è possibile puntare a ridurre la dipendenza dall’estero dell’Italia e colmare così parte del gap di competitività che sconta con le altre economie mondiali.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex