Anest lancia l’allarme: la burocrazia sta bloccando quasi un miliardo di investimenti
Attualmente sono fermi - secondo i dati dell’associazione - un impianto in Sicilia da 50 MW nel comune di Marsala, un secondo da 12 MW a Gela, cinque impianti da 4 MW nella provincia di Trapani, due impianti da 50 MW in Sardegna, nella provincia di Cagliari
La burocrazia sta bloccando quasi un miliardo di investimenti, derivanti da capitali italiani ed esteri, nel solare termodinamico, tecnologia nata e sviluppata per lo più in Italia dall’Enea. L’allarme è stato lanciato da ANEST, Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica, che parla di “termini di legge ampiamente scaduti, arbitrarie prese di posizione di sovrintendenze, ricorsi basati sul nulla, silenzi assordanti di commissioni che dovrebbero decidere e che stanno rischiando di far fuggire investimenti dal Paese semplicemente per inadempienze amministrative”.
Attualmente - dichiara ANEST - sono fermi un impianto in Sicilia da 50 MW nel comune di Marsala, un secondo da 12 MW a Gela; cinque impianti da 4 MW nella provincia di Trapani, due impianti da 50 MW in Sardegna nella provincia di Cagliari, in una zona in cui il terreno è povero e oggi adibito solamente al pascolo e dove un investimento di questo tipo potrebbe ridare ossigeno a un’economia in forte crisi; un impianto da 50 MW a Banzi in provincia di Matera, che potrebbe avere delle ripercussioni positive anche sull’agricoltura locale”.
Secondo i dati diffusi da ANEST, un impianto solare termodinamico da 50 MW vale circa 200 milioni di euro, senza contare la ricchezza e l'occupazione nel territorio in cui viene costruito: occupa circa 1.500 persone nei due anni necessari alla sua costruzione, con ricadute territoriali facilmente immaginabili, e oltre 50 persone assunte nella fase di esercizio (almeno 25 anni), oltre l’indotto. “Stiamo rischiando di gettare al vento queste opportunità per una burocrazia che blocca tutto”, conclude l'associazione.