Anest, solare termodinamico al palo senza un nuovo decreto e regole chiare
Per l’associazione il settore del solare termodinamico rischia di scomparire in Italia dal momento che il Decreto che ne dovrebbe disciplinare l'incentivazione non vede la luce
La tecnologia solare termodinamica (CSP) è una tecnologia in cui la radiazione solare non viene direttamente convertita in energia elettrica (come il fotovoltaico) ma viene raccolta sotto forma di energia termica che può essere conservata e utilizzata, per esempio di notte, per produrre energia elettrica. Questa possibilità di modulare l'erogazione dell'energia raccolta, ovvero la dispacciabilità, è una peculiare caratteristica del CSP che lo contraddistingue e lo rende vantaggioso e sinergico rispetto ad altre energie rinnovabili. Ma dal giugno 2016, quando è uscito l'ultimo Decreto per le Fonti di Energia Rinnovabile (FER), scaduto a novembre dello stesso anno senza che ci sia stato il tempo di partecipare alle aste in modo adeguato, non è stato fatto più nulla. A giugno 2018 - sono passati giusto due anni - tra gli addetti ai lavori si parla genericamente di un possibile Decreto per le FER innovative (tra cui il CSP) che dovrebbe essere sottoposto all'attenzione degli organismi preposti, ma nessuno a oggi ne conosce contenuti e tempistica. L'allarme è lanciato da Anest, l'associazione dell'industria del solare termodinamico.
In questo blocco totale, la situazione per l'intera filiera nazionale del CSP è a dir poco drammatica: i progetti autorizzati dopo due anni di silenzio amministrativo e istituzionale hanno i permessi in scadenza e questo enorme ritardo non è dovuto agli operatori ma dipende da altri uffici amministrativi; diversi soggetti disponibili a finanziare i progetti stanno spostando il loro interesse verso altri Paesi dove è più facile e più sicuro investire o stanno riconvertendo i progetti CSP in più semplici e remunerativi impianti fotovoltaici; le aziende italiane che hanno creduto e investito in questa tecnologia si trovano a un bivio: o aprire stabilimenti per produrre all'estero o chiudere a brevissima scadenza. In entrambi i casi le conseguenze saranno licenziamenti e perdita di posti di lavoro.
Tutto questo nonostante la SEN, per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2, richieda la costruzione di nuovi impianti a fonti rinnovabili, incluso il CSP. Per Anest con questo stallo - sono passati due anni senza alcun Decreto che disciplini il futuro delle FER - sarà veramente molto difficile raggiungere gli obiettivi posti dalla SEN. Il rischio per l'Italia, come già successo in passato, è di condannarsi ad un futuro rinnovabile di bravi assemblatori o di onesti produttori di materiale senza valore aggiunto, perdendo ancora una volta il treno dell'innovazione tecnologica in grado di competere sui mercati internazionali. Per tutto questo Anest chiede con forza al nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, che si è dichiarato anche in questi giorni favorevole alle FER, di prendere in mano in tempi rapidi la situazione ed emanare in tempi brevi un nuovo Decreto FER che contenga una parte dedicata al solare termodinamico, per non far morire un comparto ad alta tecnologia e innovazione, fiore all' occhiello del Paese.