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​AssoRinnovabili, nel 2014 frenata degli investimenti, ora bisogna aiutare la generazione distribuita

where Roma when Mar, 07/04/2015 who michele

Così Agostino Re Rebaudengo sul mercato delle rinnovabili, nel suo intervento nell'ultimo numero di Elementi

“Per il 2014 gli investimenti nel settore rinnovabili hanno registrato in Italia una frenata incredibile: -60% rispetto all'anno precedente, a fronte del +1 % della Ue e del +16 % a livello mondiale. E il 2015 non si presenta meglio, sia perché siamo molto vicini al tetto degli incentivi, sia perché continuiamo ad avere grandissime difficoltà sui permessi. L'incertezza normativa e la burocrazia rallentano molto il processo. Se il trend rimarrà questo, anche gli investimenti nel fotovoltaico saranno abbastanza contenuti. Inevitabilmente si registrerà una contrazione di circa 10mila posti di lavoro all'anno”.agostinorerebaudengo.jpg
Così Agostino Re Rebaudengo, Presidente AssoRinnovabili, sul mercato delle rinnovabili, nel suo intervento nell'ultimo numero di Elementi, periodico del Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.gse.it.

Unica soluzione: generazione distribuita - La soluzione, per Re Rebaudengo, è quella di “agevolare i metodi di produzione, rendere possibile l'autoproduzione attraverso un sistema di reti interne utili allo scambio di energia e, soprattutto, passare definitivamente dalla logica delle grandi centrali a quella della generazione distribuita”.
Sulla possibilità di vedere una nuova stagione di incentivi, Re Rebaudengo è categorico: “noi vorremmo essere trattati come gli altri: i danni ambientali, e non solo, che gli altri producono devono essere conteggiati. Facciamo i calcoli di queste esternalità e lavoriamo sulle compensazioni. Ormai le rinnovabili sono quasi tutte competitive rispetto ai combustibili fossili e al nucleare, ma ci deve essere una sede in cui viene riconosciuta e penalizzata la qualità intrinseca che attiene alla produzione dei beni. Quello che riceviamo o abbiamo ricevuto in termini di incentivi è inferiore rispetto al danno prodotto dagli altri e che viene pagato dalla collettività in termini di impatto ambientale o sanitario, ad esempio”.
 

 
 

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Agostino Re Rebaudengo, presidente di Assorinnovabili
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