Il calo del petrolio deprime il mercato dell’energia: IREX -7%
Il listino che monitora le “small-mid cap pure renewable” quotate in Borsa è in affanno da mesi, e sconta il progressivo crollo delle quotazioni energetiche nelle ultime settimane che riduce i costi del termoelettrico
di Alessandro Marangoni*
I principali indici finanziari nel mese di dicembre sono stati caratterizzati da un andamento contrastato. Il crollo della valuta russa, dovuto al calo del prezzo del petrolio e all’effetto delle sanzioni conseguenti alla crisi ucraina, ha reso nervosi i mercati. D’altra parte, l’attesa nel rialzo dei tassi d’interesse prospettata dalla FED e l’ormai quasi imminente acquisto di titoli di Stato da parte della BCE hanno contribuito a ridare fiducia ai listini.
DAX, CAC ed IBEX hanno segnato rispettivamente +2%, +3% e +5%.
In Italia, l’indice FTSE All Share ha registrato un calo del 5% nel mese di dicembre. Il nostro Paese ha segnato a ottobre la quarta diminuzione consecutiva della produzione industriale, scesa del 3%, peggior dato dall’agosto 2013. I deboli segnali di crescita dei primi mesi del 2014 sono via via svaniti, a conferma della debolezza dell’attuale congiuntura economica. Inoltre, la BCE ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2015, passate dal +1,6% di settembre al +1% previsto a dicembre.
In forte difficoltà il comparto energetico, con l’indice FTSE Oil & Gas crollato del 10% nel corso del mese. Il listino sconta il forte calo del prezzo del petrolio, legato alla decisione dei Paesi OPEC di non tagliare la produzione. Brent e WTI si assestano rispettivamente a 58,46 $/b e 53,86 $/b a fine dicembre, per arrivare oggi intorno ai 48 dollari, nonostante l’innescarsi di nuove tensioni in Libia e la consistenza dei consumi cinesi.
In un quadro di forte instabilità del comparto energetico sui mercati finanziari, l’indice IREX ha registrato un calo del 7% nel mese di dicembre. Il listino che monitora le small-mid cap pure renewable quotate in Borsa è in affanno da mesi, e sconta il progressivo crollo delle quotazioni energetiche nelle ultime settimane che riduce i costi del termoelettrico. Tuttavia, nei primi giorni del 2015 si sta assistendo ad un rimbalzo, favorito anche dalle prospettive di possibile ripresa delle quotazioni degli ETS.
Tra le aziende dell’indice, TerniEnergia ha sottoscritto un accordo con L&T City Real Estate Ltd per la cessione del 50% delle quote nelle società Energia Alternativa Srl e Solter Srl, titolari di impianti fotovoltaici di potenza complessiva rispettivamente di 13,9 MWp e 3,8 MWp; il corrispettivo complessivo della cessione è pari a 7,47 milioni di Euro. L’operazione si inserisce nell’ambito della strategia di rafforzamento degli asset di energy management tramite partnership con importanti investitori finanziari. Enertronica ha invece completato la messa in opera di un impianto fotovoltaico da 1 MW di potenza in provincia di Frosinone, incentivato con il Quinto Conto Energia.
Dinamico anche il comparto eolico, con True Energy Wind che ha acquistato da Energy Lab una partecipazione di controllo del 90% della società Magenta Srl, titolare di cinque impianti minieolici della potenza di 195 Kw ciascuno, mentre PLT energia ha acquisito la totalità delle quote della società Ecoener Srl, titolare dei diritti relativi a progetti eolici da sviluppare in Calabria per una potenza complessiva di 14 MW.
Nel complesso, il 2014 è stato un anno difficile per le pure renewable italiane, spinte al ribasso da una congiuntura economica ancora negativa e dai pesanti interventi normativi (spalma incentivi e oneri di sbilanciamento). Nonostante le difficoltà, il comparto sembra aver iniziato il nuovo anno con maggior dinamicità.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex