Borse in ripresa anche per le rinnovabili: IREX +11%
Il listino che monitora le small-mid cap pure renewable quotate ha interrotto il trend negativo iniziato nel mese di maggio ai tempi dell’introduzione dello “spalma incentivi”
di Alessandro Marangoni*
I principali indici dei mercati mobiliari nel mese di gennaio hanno segnato performance positive. Dopo mesi di attesa, la BCE ha annunciato l’inizio del programma di acquisto di Titoli di Stato a partire da marzo, spingendo al rialzo i listini del vecchio continente. I mercati europei hanno inoltre beneficiato delle buone notizie provenienti da oltre oceano: la decisone della FED di attendere il mese di aprile per alzare i tassi d’interesse ha più che compensato il rallentamento della crescita statunitense nel quarto trimestre del 2014 (+2,6%). DAX, CAC e IBEX hanno dunque segnato rispettivamente +9%, +8% e +1%. L’effetto Draghi si è fatto sentire anche sui mercati italiani, con l’indice FTSE All Share che ha registrato un +8% in gennaio. Un contributo alla crescita del listino è venuto anche dai nuovi dati ISTAT, con l’occupazione cresciuta nel mese di dicembre dello 0,4% ed il PIL previsto in ripresa nel primo trimestre 2015. Positivo anche l’andamento del comparto energetico, con l’indice FTSE Oil & Gas che ha segnato un +2%. Il listino è tornato a crescere dopo aver perso il 10% nel mese di dicembre, grazie all'arresto della caduta del prezzo del petrolio. Dopo sette mesi di calo, Brent e WTI si sono assestati rispettivamente a 53,53 $/b e 47,77 $/b a fine gennaio, per poi crescere nei primi giorni di febbraio, nonostante la produzione petrolifera sia ancora a livelli elevati.
Sull’onda delle prestazioni positive di tutti i mercati, l’indice IREX ha segnato in gennaio un +11%. Il listino che monitora le small-mid cap pure renewable quotate ha interrotto il trend negativo iniziato nel mese di maggio, periodo in cui s’introduceva lo “spalma incentivi”. L’inversione di tendenza sembra proseguire anche nei primi giorni di febbraio, con l’indice spinto al rialzo anche dalla bocciatura da parte della Corte Costituzionale della Robin Hood Tax, addizionale Ires che gravava sul settore energetico.
Tra le aziende dell’indice, Ternienergia ha presentato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Lucos Alternative Energies S.p.A., operante nel comparto dell’efficienza energetica. Zeus Capital Sicav, fondo lussemburghese ha invece acquisito una partecipazione del 1,44% del capitale sociale di Enertronica. Dinamica all’estero anche Building Energy, società attiva nella produzione di energia da FER, che realizzerà un impianto fotovoltaico da 10 MW in Uganda, per un valore di 20 milioni di dollari.
Ma tutto il settore si sta muovendo all'estero. Ad esempio, ERG Renew ha raggiunto un accordo per l'acquisizione dal gruppo PAI (Polish Alternative Investments RES) del 100% del capitale di Hydro Inwestycje, società titolare delle autorizzazioni per la realizzazione di un parco eolico in Polonia con una capacità di 14 MW. L’investimento complessivo previsto per la realizzazione dell’impianto è di circa 23 milioni di euro. Le difficoltà sul mercato domestico (solo 107 MW di eolico installati nel 2014 - fonte ANEV), dovute ad interventi retroattivi e incertezze regolatorie, spingono sempre più le imprese italiane a cercare sbocchi nei mercati internazionali.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex