La Conferenza Stato-Regione dà il via libera al Piano di Settore per le Bioenergie
Il Piano in questione ha lo scopo di sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche. Soddisfatto Piero Gattoni, presidente del Cib, Consorzio italiano biogas, che riconosce ai ministri l’impegno nel definire una norma che il settore attende da oltre otto anni
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che sono stati approvati il Piano di Settore per le Bioenergie e il Piano Nazionale del Settore Florovivaistico nella Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni.
Il Piano di Settore per le Bioenergie ha lo scopo di sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche, le strategie, gli obiettivi per il futuro, le minacce, le opportunità e i risvolti economici; definire strategie condivise e individuare possibili interventi puntuali con efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali a medio e lungo termine; proporre misure di sostegno adeguate per valorizzare in modo sostenibile, nel medio e lungo periodo, le bioenergie nel quadro più generale della multifunzionalità dell'azienda agricola; predisporre un piano di comunicazione e formazione da realizzare in collaborazione con le Regioni per rendere attuabile la politica di sostenibilità sociale delle bioenergie.
CIB, bene l’intesa sul digestato - “Dopo la classificazione Ue come prodotto utilizzabile in agricoltura biologica, un’altra nota positiva per l’inquadramento giuridico del digestato viene dall’accordo raggiunto dai ministeri delle Politiche agricole e dell’Ambiente. Al tavolo tecnico sui nitrati, alla presenza dei ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti, è stato chiarito che il digestato, ottenuto dalla fermentazione anaerobica di effluenti zootecnici e prodotti vegetali (agrozootecnico) o con l’aggiunta di sottoprodotti (agroindustriale), è utilizzabile in un piano di utilizzo agronomico e costituisce una risorsa per l'agricoltura e l'ambiente”. Lo sostiene Piero Gattoni, presidente del Cib, Consorzio italiano biogas, che riconosce ai ministri l’impegno nel definire una norma che il settore attende da oltre otto anni e che ha costretto le imprese a lavorare in un contesto di interpretazioni molto differenziate a livello territoriale.
“Spiace – commenta Piero Gattoni, presidente del Cib – aver registrato comunque il tentativo da parte di alcuni partecipanti al tavolo di introdurre dei limiti all’uso del digestato in relazione alla tipologia di matrici utilizzate. Sarebbe stato un errore metodologico grossolano, che avrebbe messo in crisi uno dei pochi settori che ha garantito investimenti e crescita di occupati stabili in agricoltura”.
“Quello di cui abbiamo invece bisogno - ha concluso Grattoni - sono strumenti normativi che ci aiutino a investire in ricerca e tecnologia per velocizzare la transizione verso l'utilizzo di percentuali sempre maggiori di effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di integrazione per la produzione di biogas e biometano”.