Coronavirus. WindEurope chiede più flessibilità nelle aste
I ritardi causati dal Covid-19 potrebbero impedire agli sviluppatori di parchi eolici di rispettare le scadenze delle aste nazionali
Più flessibilità nelle aste, rimettere a gara i volumi non assegnati: l'industria eolica europea subirà probabilmente l'impatto dell'aumento del numero dei contagiati dal virus Covid-19, che in molti settori sta provocando ritardi e incertezze. È l'allarme lanciato da WindEurope, che ricorda come l'industria eolica europea sia un leader mondiale e, in quanto tale, dipenda dalle supply chain globali per gli approvvigionamenti di materie prime e componenti.
Le prime analisi dell'associazione, spiega una nota, indicano che il Covid-19 avrà effetti moderati sulle supply chain dell'eolico, ma considerato che in Europa e in altri Paesi la diffusione del virus è ancora a uno stadio relativamente iniziale, è troppo presto per valutare l'impatto sulla produzione e il fatturato del settore. I primi ritardi logistici possono essere comunque già osservati.
In particolare, l'effetto domino del rallentamento della produzione in Cina è già visibile in altri Paesi, ha rilevato l'a.d. di WindEurope, Giles Dickson che, con riferimento alla strategia industriale presentata dalla Commissione Ue la settimana scorsa, ha perciò invocato un approccio strategico per minimizzare le interruzioni. Secondo Dickson, i probabili ritardi causati dal Covid-19 potrebbero impedire agli sviluppatori di parchi eolici di rispettare le scadenze delle aste nazionali con il rischio delle relative multe. I Governi dovrebbero di conseguenza introdurre maggiore flessibilità nell'applicazione delle norme e, nel caso in cui le capacità all'asta non fossero interamente assegnate a causa dell'impossibilità di presentare in tempo le offerte, i volumi non assegnati dovrebbero essere rimessi a gara successivamente.