Corte Costituzionale: lo “Spalmaincentivi” sul fotovoltaico è legittimo
La sentenza, che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 26, commi 2 e 3 della Legge 91/2014, nasce dal ricorso presentato da assoRinnovabili e Confagricoltura al Tar del Lazio
La Corte costituzionale ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 26, commi 2 e 3, del decreto cosiddetto “Spalmaincentivi”, (legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116), per quanto concerne l’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Lo ha riferito la stessa Consulta, la cui sentenza con le motivazioni non è stata ancora pubblicata. Lo “Spalmaincentivi”, entrato in vigore a inizio 2015, prevedeva la riduzione degli incentivi riconosciuti dal Conto energia per gli impianti di taglia superiore a 200 kW. I proprietari potevano scegliere tra diverse opzioni, tra cui quella che prevedeva una diminuzione dell’incentivo rispetto alle tariffe già concordate e una sua spalmatura su un periodo di tempo di 24 anni e non di 20, o una tariffa rimodulata in un arco di tempo di venti anni. A richiedere l’intervento della Corte Costituzionale è stato il Tar del Lazio, dopo il ricorso presentato da Assorinnovabili e Confagricoltura. Lo stesso presidente della corte Costituzionale Valerio Onida ha dichiarato il decreto incostituzionale perché - come ha sostenuto in passato, "violerebbe sia le norme costituzionali in materia di retroattività e di tutela dell’affidamento, sia gli obblighi internazionali".