Free: il 40% della produzione nazionale dalla generazione distribuita al 2030
Necessaria una forte crescita delle batterie di accumulo e delle centrali di pompaggio. Lo ha dichiarato il presidente GB Zorzoli
"Negli ultimi anni lo sviluppo del settore delle fonti energetiche rinnovabili ha portato all'introduzione del concetto di generazione distribuita. Secondo un monitoraggio dell'Autorità per l'energia, effettuato nel 2015, in Italia sono stati installati 698.777 impianti di generazione distribuita che ottengono una produzione lorda di 62,8 twh (22,2% produzione nazionale). Per centrare gli obiettivi al 2030, ben il 40% della produzione nazionale dovrà derivare da impianti di generazione distribuita. Ma questo richiede anche una forte crescita delle batterie di accumulo e delle centrali di pompaggio", lo ha dichiarato GB Zorzoli, Presidente del Coordinamento Free (nella foto), in occasione del Convegno dal titolo "Le disruptive technologies cambieranno gli scenari energetici", tenutosi a Key Energy Ecomondo. Parlando sempre di nuove tecnologie, il Presidente del Coordinamento Free ha fatto poi un accenno al ruolo del digitale che sta trasformando le Utilities, "che possono ora contare su una quantità enorme di informazioni, big data, relative ai consumatori".
Francesco Gattiglio, EU affairs Manager dell'Association of European Automotive and Industrial Battery Manufactures, ha sostenuto che le batterie "possono essere integrate ad ogni sistema, permettendo di rendere la produzione di energia rinnovabile prevedibile e accumulabile, evitando che l'energia venga sprecata nei momenti di picco produttivo".
"Siamo abituati ad un sistema energetico centralizzato reticolare. Negli ultimi anni, però, è in corso una rivoluzione: nell'ottica di una produzione privata e non reticolare c'è la possibilità che ogni oggetto si alimenti da sé. Stiamo lavorando proprio su questo e stiamo cercando nuovi modi per fare rete", ha affermato Ernesto Ciorra, direttore innovazione e sostenibilità di Enel.